Il Cognome / Dall'Araldica

 

DIRETTAMENTE DALL’ARALDICA ITALIANA    [1]

 

 

Originata da un cavaliere della Moravia e stabilita in Venezia fu Signora di diversi castelli nel territorio Pavese e nel Piacentino. Berardo Degiorgi, senatore Veneziano ed uno dei tre riformatori della città di Padova. Marino Degiorgi fu il cinquantesimo doge della Repubblica e successe a Pietro Gradenigo nel 1311[2]Diversi membri di questa famiglia furono procuratori di San Marco, altri furono vescovi di [3]Brescia, di [4]Piacenza e di Udine[5]  ed altri peritissimi militari.

 

Arma: scacco d’azzurro e d’argento

con campo d’oro e l’aquila in nero.

 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


[1] Araldica: scienza che studia gli stemmi e i simboli che vi sono rappresentati, i loro colori, forme e dimensioni, gli attributi di nobiltà e la genealogia delle famiglie nobili. La parola deriva da Araldo che, durante i tornei medievali, aveva l’incarico di riconoscenre gli stemmi e le genealogie di coloro che partecipavano alle gare, di esaminare le loro armi e le loro armature. Una parte importante dell’araldica è relativa all’origine dello stemma, nata forse al principio del XII° secolo.

[2] Tutte le notizie rinvenute, anche se da fonti diverse, trovano un veritiero riscontro: Marino è successore di Pietro Gradenigo, come dice bene l’iscrizione dello stemma araldico, come dice l’Enciclopedia Motta e addirittura il sito Internet VENEZIA-NET. Questa è storia e un componente della mia famiglia ne ha fatto parte.

[3] Dalla serie cronologica dei vescovi di Brescia, sappiamo che 2 componenti della famiglia furono vescovi di questa diocesi e precisamente: MARINO GIORGI (o ZORZI) veneto, fu il 100° vescovo che resse la diocesi per 35 anni dal 1596 al 1631 mentre MARINO GIOVANNI GIORGI (o ZORZI), anch’egli veneto, fu il 104° vescovo che rimase in carica per 14 anni dal 1664 al 1678. (Dal sito Internet della Diocesi di Brescia: cronotassi dei vescovi diocesani)

[4] Direttamente dalla curia vescovile di Piacenza-Bobbio si hanno notizie di un CORRADO GIORGI, pavese, monaco dell’ordine benedettino che fu vescovo della diocesi di Piacenza per 5 anni dal 1376 al 1381.

[5] Pietro Antonio Zorzi (Novegradi, Croazia 1745- Udine 1803), vestì l’abito dei monaci regolari Somaschi, arcicescovo di Udine dal 1792 al 1803. Papa Pio VII lo nominò cardinale ma morì nello stesso 1803, prima della sua investitura. E’ sepolto nel Duomo di Udine.

IL NOSTRO PASSATO CI PARLA

 

Qui facciamo sul serio, ora la storia è veramente molto lontana e “seria”.

Mi riferisco al quadro di famiglia che ho a casa in pergamena. Non sono quegli stemmi fatti in 2 minuti tramite un computer, come fanno adesso, ma si tratta di una bellissima pergamena dei primi del ‘900, fatta a mano, molto bella. La incorniciò papà tanto tempo fa quando la regalarono a mio nonno Luigi.

Nei primi del ‘900, uno dei fratelli di mio nonno, Francesco Degiorgi (quello morto giovane, a 28 anni, ricordate?) commissionò all’Ufficio Araldico Italiano di cercare notizie storiche sulle origini della sua famiglia, la famiglia Degiorgi appunto.

Intanto sulla pergamena leggo “DE GIORGI”, staccato quindi lo studio Araldico partiva dal presupposto che il cognome fosse GIORGI, senza il DE davanta.

Dilemma dei dilemmi: come si scrive il mio cognome. Alcuni miei parenti, anni fa, alcuni lo scrivevevano staccato, altri attaccato: insomma, tanta tanta confusione su questo prefisso davanti. Se fosse stato un prefisso avrebbe voluto dire “proveniente da”, “della famiglia di”. So soltanto che tutti i membri della mia famiglia, parlo di antenati diretti, scrivono tutti il loro cognome attaccato, “DEGIORGI”.

L’autenticità del documento che il mio prozio commissionò mi porta a credere che il nome fosse davvero Giorgi, quindi i Giorgi di Pavia, gli Zorzi di Venezia (in volgare veneto veniva detto Zorzi) e anche Đurđević e Žurgović nella vicina ex Dalmazia ora Croazia. Avrei ragione di credere che gli antichi duchi di Moravia e di Slesia, capeggiati dal cavaliere Giorgio (come dice la pergamena) fossero scesi nel 411 d.C. dalla Germania all’Italia dividendosi in tre rami: quello pavese, quello veneto e quello croato. Non ho informazioni così lontane a riguardo ma per il momento devo fidarmi, anche se in parte e con qualche ragionevole dubbio, di ciò che l’iscrizione recita.

Ma vediamolo insieme. Ovviamente mi sono documentato, moltissimo, ho letto di tutto per poter suffragare ogni affermazione.

E sono andato a leggere tanti testi antichi, scritti da storici pavesi e veneti dell’epoca e mi sembra di poter ricostruire ed affermare quanto scritto sulla pergamena. Vediamo punto per punto:

  1. Originata da un cavaliere della Moravia”: Giorgio, uno di loro, scende dalla vicina Germania verso le italiche terre stabilendo la sua dimora in Pavia e nelle “venete lagune” (c0me dice lo storico Vincenzo Zanetti, sacerdote muranese vissuto nell’800): Molti altri storici prima di lui affermano all’unanimità che i Giorgi pavesi e gli Zorzi veneti hanno la stessa origine, quella di cui ho parlato prima. E la repubblica Veneta poi, nei secoli si estende così tanto verso est che va a toccare anche tutte le zone marittime, l'Istria, la Dalmazia Veneta, l'Albania Veneta, la Morea, le Isole Egee, le Isole Ionie, Candia e Cipro, prendendo il nome di "Stato de Mar"
  2. e stabilita in Venezia, fu signora di diversi castelli nel territorio pavese e nel piacentino”. Venezia? Vero, tanti uomini illustri con il cognome Zorzi hanno portato vanto e affermazione a queste terre, ma non solo, i Giorgi a Pavia, nell’intero Pavese, nei territori dei Piacentino c’è questo cognome, in passato ed anche ora;
  3. Berardo Degiorgi, senatore veneziano ed uno dei tre riformatori della città di Padova”: vero, ma non solo lui, tanti Zorzi furono senatori veneziani ma lui fu, come dice un documento del 1 aprile 1639 che si chiama “Corona della nobiltà d'Italia overo Compendio dell'istorie delle famiglie illustridi Giovanni Pietro de' Crescenzi Romani;
  4. Marino fu il cinquantesimo doge della Repubblica e successe a Pietro Gradenigo nel 1311”. Innegabile, questa è storia: difatti al 50°posto tra i dogi troviamo l’80enne Marino Giorgi o Zorzi in carica solo 10 mesi che successe al “Pierazzo”, ovvero il malvagio Pietro Gradenigo, quello della “Serrata del Maggior Consiglio” per intenderci. 
  5. Diversi membri di questa famiglia furono procuratori di San Marco, altri furono vescovi di Brescia, di Piacenza e di Udine ed altri peritissimi militari”, altra affermazione vera. Due Zorzi, Giovannie Marino, furono vescovi di Brescia, un Corrado Giorgi fu vescovo di Bobbio e Piacenza e Pier Antonio fu arcivescovo di Udine ma tanti altri Zorzi o Giorgi trovo vescovi di tante diocesi magari ora scomparse o soppresse. Riguardo ai diversi procuratori è assolutamente confermato dal un’opera monumentale “Cronologia Universale che facilita lo studio di qualunque storia”di Fra Vincenzo Coronelli, del 1707. Dall’elenco trovato conto 10 persone con il cognome Zorzi che sono stati procuratori della Repubblica.

Sono precisamente questi i procuratori di San Marco che portano il cognome Zorzi:

        1. Alberto Zorzi (901-904)                         
        2. Marco Zorzi (1036-1050)
        3. Graziano Zorzi (1212-1216)            
        4. Giacomo Zorzi (1277-1279)
        5. Giovanni Zorzi (1300-1306)
        6. Luigi Zorzi (1591-1592)
        7. Luigi Zorzi (1615)                
        8. Luigi Zorzi[1] (1635-1642)
        9. Marino Zorzi (1695-1697)
        10. 10. Gabriele Zorzi (1700)

Ma, araldica a parte, nobiltà a parte, il ramo dei Degiorgi da cui discendo io è uno dei più normali ed umili che ci siano mai stati. Oggi si direbbe che faccio parte di una generazione standard. In Lomellina, in molti documenti e libri che ho letto tra i quali Fagnani – Torti: Profilo storico di Borgofranco di Lomellina oggi Suardi” Edizione 1982,si legge della presenza di Giorgi (non Degiorgi ma Giorgi) fin dagli inizi del 1400. Ho ragione di credere e di piangere su quasi 200 anni di collegamenti mancanti.

Il primo mio antenato ritrovato, Degiorgi Ambrogio (figlio di Antonio) era nato nel 1573 a Borgofranco e il padre Antonio, per il quale non ho atti che ne parlano se non nei documenti del figlio, è sicuramente nato anche lui a Borgofranco.

E’ già tanto essere arrivato fino a questo punto, ci ho messo oltre 30 anni e sono contento di questo. I rami nobili ci saranno stati sicuramente, avranno avuto la medesima origine ed è un vanto per me ma, a parte queste interessanti curiosità, mi è proprio piaciuto vivere “in prima persona” questa esperienza che, veramente, consiglierei a tutti coloro che nutrono un po’ di interesse per la storia delle proprie origini.

Quindi, grazie Marzia per lo spunto, grazie al prozio Francesco per la ricerca araldica di oltre 100 anni fa ma, sicuramente, il “mazzo” me lo sono fatto io, e non poco.

Ed il passato, tra il bello e il brutto, tra il ricco e il povero, tra il nobile e il contadino, continua a parlarci…

 

 

 


 

[1] Sono 3 nomi uguali ma non credo si tratti della stessa persona perché, ho notato nell’elenco, nessuno è mai stato rieletto, sono tutti nomi diversi tra loro. Possono essere stati degli omonimi, magari cugini, o zio e nipote, oppure nemmeno parenti dello stesso ramo. E’ una mia ipotesi ma credo sia un’osservazione corretta.