La famiglia FERRARI (nonno materno) / Analisi dei nominativi e delle generazioni
ANALISI DEI NOMINATIVI DELLE GENERAZIONI
Prima generazione: FERRARI GIOBATTA (fine '600)
FERRARI GIOBATTA sposato con CALATRONI MARTA[1]. Di queste persone non c’é traccia documentata nell’archivio parrocchiale in quanto nati presumibilmente prima che si iniziassero ad annotare gli atti e a compilare i registri anagrafici. Per fortuna i documenti dei loro figli parlano di loro con nome e cognome (“ex Jo Batta Ferrari et Martha Calathrona jugalibus” ovvero “di Giovanni Battista Ferrari e di Marta Calatroni coniugi”).
[1] CALATRONI: Potrebbe derivare dal cognomen latino Calatro di cui si ha un esempio nel I secolo con il Duomviro Caius Sattio Calatro. I cognomi Calatro e Calatrone sono praticamente unici e dovrebbe trattarsi di errori di trascrizione di Calatroni che è specifico dell'Oltrepo pavese. Ci sono 162 famiglie in Italia con questo cognome ma è soprattutto nell’Oltrepò Pavese
Seconda generazione: FERRARI GIOVANNI (1722-1809)
FERRARI GIOVANNI (nato a Rocca De Giorgi nel 1722, morto a Rocca De Giorgi nel 1809 all’età di 87 anni) sposato nel 1748 a Rocca De Giorgi con FERRARI VIOLANTE (nata a Rocca De Giorgi nel 1723 e morta a Rocca De Giorgi nel 1803 all’età di 80 anni). Non so il cognome di Violante in quanto negli atti di battesimo dei figli si legge “ex Jo et Violante coniugibus Ferrari” cioé “di Giovanni e Violante coniugi Ferrari”. Nel nome della moglie non viene menzionato ma soltanto il cognome assunto dalla coppia come unica famiglia. Nell’atto di morte del 1803 pur avendo trovato scritto Ferrari Violante, non é detto che si sia scritto il nome del marito (ancora vivente) della consorte; Violante poteva tranquillamente avere un altro cognome ma anche quello del marito (dato che il cognome in questione è piuttosto diffuso nella zona)
Terza generazione: FERRARI CARLO (1752-1820)
FERRARI CARLO (nato a Rocca De Giorgi nel 1752 e morto a Rocca De Giorgi nel 1820 all’età di 68 anni) sposato nel 1784 a Rocca De Giorgi con SAVIOTTI ROSALBA[1] (nata a Rocca De Giorgi nel 1758 e morta a Rocca De Giorgi nel 1818 all’età di 60 anni). Nell’atto di morte si legge “Carolus Ferrari ex Jo et Viola, vid. Saviotti Rosalba uxor suae, aetatis sue annorum sexaginta circiter” ovvero “Carlo Ferrari di Giovanni e Viola (Violante) vedovo di Saviotti Rosalba sua moglie, la sua età di anni sessanta circa”. La coppia ha 7 figli dei quali Giuseppe Pietro Maria è l’ascendente diretto della famiglia di mia madre
1. Giuseppe Maria 1785
2. Giuseppe Pietro Maria (1788-1848) ascendente diretto (4)
3. Luigi 1791
4. Carlo Giuseppe 1793
5. Giovanni Antonio 1794
6. Pietro Giuseppe 1796
7. Pietro Giuseppe 1798
[1] SAVIOTTI: Potrebbe derivare dal nome medioevale Savio, Savius (dall'italiano antico sapio, "sapere"). Il cognome Savioni, rarissimo, dovrebbe essere milanese. Saviotti ha un ceppo in provincia di Pavia ed uno in quella di Ravenna. Ci sono 234 famiglie con questo cognome. Emilia Romagna, Pavia e Montalto Pavese (oltrepò) è diffuso maggiormente.
Quarta generazione: FERRARI GIUSEPPE PIETRO MARIA
FERRARI GIUSEPPE PIETRO MARIA (nato a Rocca De Giorgi nel 1788 e morto a Rocca De Giorgi nel 1848 all’età di 60 anni) sposato in prime nozze a Rocca De Giorgi nel 1811 con GIUSEPPINA FARAVELLI [1] (nata a Rocca De Giorgi nel 1791 e qui morta nel 1815 a soli 24 anni probabilmente per complicazioni dovute al parto del suo ultimo figlio[2]. Con la prima moglie ha i seguenti figli:
1. Giuseppina Maria 1811
2. Maria Albina 1813
3. Carlo Giuseppe 1815
In seconde nozze sempre a Rocca De Giorgi nel 1818 con RUGGERI [3] MARIA TERESA (nata a Rocca De Giorgi nel 1791 e morta a Rocca De Giorgi nel 1847 all’età di 56 anni).
1. Giovanni Antonio 1819
2. Maria Caterina Angiolina 1821
3. Antonio Agostino Maria 1824
4. Costantina 1825
5. Maria Angela Rosa 1827
6. Eugenio Pasquale 1831
7. Tommaso Domenico nello stesso anno 1831 (non sono gemelli, il primo nasce a gennaio e l’altro a dicembre). (5)
La mia discendenza, ovvero, quella di mia mamma é data dalla seconda moglie di Giuseppe Pietro Maria Ferrari.
[1] FARAVELLI: Potrebbe derivare, direttamente o tramite delle varianti, dal nome medioevale Faravellus, di cui si hanno tracce in registrazioni milanesi risalenti al 1260. Potrebbe però anche derivare da un termine arcaico che ha dato poi origine al vocabolo farabolone, "imbroglione", ma anche "chiaccherone". Si trovano tracce di queste cognominizzazioni agli inizi del 1300 a Verona in atti scritti da un certo notaio veronese "Ser Barchinum quondam filìum Magistri Uliveti de Feraboli notarium Verone", ed anche nella seconda metà del 1600 con Bartolomeo Ferabolus fu Gaspare Notaio principale citato tra i notai operanti nelle terre bergamasche soggette alla Repubblica Serenissima di Venezia. Il cognome Faravelli è ben diffuso nel pavese. Faravolo è praticamente unico. Faraboli, molto raro, è tipico di Parma e del parmense. Feraboli è un cognome tipicamente lombardo, diffuso soprattutto a Cremona e nel cremonese. Ferraboli, leggermente più raro, è tipico di Brescia e del bresciano. Ci sono 299 famiglie in Italia con questo cognome ma la maggior parte è in Lombardia, nell’Oltrepò Pavese.
[2] L’atto di morte di Giuseppina risulta soltanto 3 giorni dopo la nascita e il battesimo del suo ultimo bambino.
[3] RUGGERI: Deriva dal nome germanico Hrodgaer composto da hroth, "fama, gloria" e gaira, "lancia" e significa pertanto "lancia gloriosa/chi dà gloria con la lancia". Il cognome si attesta e diffonde a partire dal basso Medioevo grazie al successo del poema cavalleresco l'Orlando furioso dove Ruggero era l'eroe saraceno che si convertirà al cristianesimo. Famoso fu il santo vescovo Ruggero nato a Canne (in Puglia) tra il 1060 e il 1070. Il cognome Ruggeri è assolutamente panitaliano anche se più diffuso al centronord. Ruggerone, molto raro, è specifico del novarese. Rugger è specifico di Venezia e del veneziano. Ruggerini è tipico dell'area che comprende il mantovano, il reggiano ed il modenese.
Quinta generazione: FERRARI TOMMASO DOMENICO (1831-1897)
FERRARI TOMMASO DOMENICO conosciuto dai posteri solo come Domenico (nato a Rocca De Giorgi nel 1831 e morto a Zavattarello nel 1897 all’età di 66 anni) sposato nel 1861 a Rocca De Giorgi con CROSIO[1] MARIA ROSA (nata nel comune di Montecalvo Versiggia -PV- nel 1841 e morta a Zavattarello nel 1892 all’età di 51 anni). La famiglia Ferrari compie uno spostamento, nell’ultimo decennio dell’800 dal paese di Rocca De Giorgi alla non lontata Zavattarello, esattamente nella frazione delle Moline. Uno dei loro figli, Giuseppe, sposa una ragazza di Zavattarello: Filomena Delbue (1866-1934). I figli di Domenico Ferrari e di Crosio Rosa sono i seguenti:
1. Giuseppe Carlo Luigi (1862-1942) l’ascendende diretto (6)
2. Celestino 1865
3. Luigi Antonio Ernesto 1867
4. Maria Ermenegilda Lauretta 1870
5. Pietro 1874
6. Ercolina 1877
[1] CROSIO: Può essere originato da soprannomi legati ad uno dei tanti toponimi contenenti il vocabolo croce, come Croce di Casale (AP), Croce di Magara (CS), Croce di Monte Colombo (FO) oppure potrebbe derivare da soprannomi religiosi legati alla Croce di Cristo o alle Crociate. Il cognome Croce è panitaliano con maggiore concentrazione in Lombardia, Lazio e Piemonte.
DellaCroce, molto raro, è presente soltanto nelle province di Torino e di Foggia. Della Croce è maggiormente concentrato in Toscana. Croci è tipico del centro nord, nordovest Lombardia ed Emilia in particolare. Crocini è tipicamente toscano, particolarmente di Arezzo, dell'aretino e del senese. Crocioni è umbro, di Città di Castello e Perugia in particolare e del ternano. Crocetta ha piccoli ceppi nel trevisano e padovano, tra pescarese e teatino, nel romano, nel napoletano, nel barese e in Sicilia. Crosato, Crosio è veneto, della provincia di Treviso in particolare. Crucetti è quasi unico. Crucitti è calabrese, del reggino. Crocetti è tipico del centro Italia. Crocetto, molto raro, ha un piccolo ceppo nel napoletano ed uno nel potentino.

Sesta generazione: FERRARI GIUSEPPE CARLO LUIGI (1862-1942)
FERRARI GIUSEPPE CARLO LUIGI ricordato da mia mamma come “nònu Pipô” (Rocca De Giorgi, 1862 – Zavattarello, 1942 all’età di 80 anni) con DELBUE [1] FILOMENA MARIA MATILDE (nata a Zavattarello nel 1866 e ivi morta nel 1934 all’età di 68 anni) nel 1890 a Zavattarello nella Parrocchia di San Paolo Apostolo.
I figlio di Giuseppe e di Filomena Delbue sono i seguenti:
1. Giovanni (1891-1962), mio nonno (7)
2. Angelo 1893, emigrato in America
3. Carlo 1896, emigrato in America
4. Benedetto Domenico (1899-1986) [2]
5-6. Felice 1903 e Giuseppe 1903 * gemelli, morti alla nascita.

[1] Filomena Delbue é la nonna di mia madre; la famiglia Delbue é originaria di Zavattarello. La famiglia ha sempre abitato lì senza mai spostarsi. Con la mia famiglia il nome DELBUE scompare nel 1934 quando la mia bisnonna muore. Voglio menzionare soltanto i suoi 6 fratelli, continuatori della famiglia Delbue per altri rami ancora oggi presenti in Zavattarello: Enrico Giuseppe 1864, Carlo Benedetto 1868, Giovanni Antonio 1870, Angelo Felice 1873, Carlo Benedetto Angelo 1877, Antonio Maria Francesca 1880.
Il cognome Del Bue ha un ceppo a Reggio Emilia e Correggio nel reggiano ed a Modena a ed uno molto piccolo a Casaletto Spartano nel salernitano, dovrebbe stare ad indicare che il capostipite fosse una persona benestante, in epoca medioevale, così come ai tempi degli antichi romani, il possedere animali era un chiaro indicatore di agiatezza, ma non si può escludere che possa in qualche caso derivare da un toponimo come la contrada Del Bue di Mantova o la veronese Cà del Bue.
ALBERO GENEALOGICO DELLA FAMIGLIA DELBUE PER ASCENDENTI DIRETTI (contando mio figlio Simone Degiorgi, sono ricostruite 13 generazioni)
Tutti i Delbue nascono, si sposano e muoiono a Zavattarello.
DELBUE ANTONIO (Zavattarello 1608-?)
con DEDOMINICI MARIA (Zavattarello 1612-?), sposato a Zavattarello
DELBUE JACOPO (1634-1712) deceduto a 78 anni
con BEVILACQUA ANTONIA (1634-1699) deceduta a 65 anni, sposato a Zavattarello
DELBUE GIACOMO (1659-1740) deceduto a 81 anni
con BUSCAGLIA MARIA (1660-1729) deceduta a 69 anni, sposato a Zavattarello
DELBUE PAOLO ANDREA (1689-1747) deceduto a 58 anni
con MARINI GIOVANNA (1695-1726) deceduta a 31 anni, sposato a Zavattarello
DELBUE GIOVANNI (1721-1786) deceduto a 65 anni
con GAZZOTTI MARIA ANTONIA (1732-1807) deceduta a 75 anni, sposato a Zavattarello nel 1752
DELBUE GIUSEPPE ANTONIO BENEDETTO FRANCESCO (1764-1838) deceduto a 74 anni
con RUFINAZZI TERESA (1770-1834) deceduta a 64 anni, sposato a Zavattarello nel 1800
DELBUE GIUSEPPE ANTONIO (1800-1870) deceduto a 70 anni
con BUZZI MARIA (1803-1855) deceduta a 52 anni, sposato a Zavattarello nel 1835
DELBUE LUIGI (1838-1914) deceduto a 76 anni
con BEVILACQUA ANGELA (1838-1896) decetuta a 58 anni, spostato a Zavattarello nel 1863
DELBUE FILOMENA (1866-1934) deceduta a 58 anni
con FERRARI GIUSEPPE CARLO LUIGI (1862-1942) deceduto a 80 anni, sposata a Zavattarello nel 1890
FERRARI Giovanni (1891-1962) deceduto a 70 anni
con DANESIN Costantina (1899-1977) deceduta a 78 anni, spostato a Martellago (Venezia) nel 1920
FERRARI ALBERTINA (1930-2012) deceduta a 82 anni
con DEGIORGI ADRIANO (1922-2008) deceduto a 86 anni, sposata a Cairo (Pieve del Cairo) nel 1970
DEGIORGI CARLO FRANCESCO (Mede 1971)
con GERETTO CRISTINA (Pieve del Cairo 1970), sposato a Pieve del Cairo nel 1999
DEGIORGI SIMONE (Pavia 1-3-2002)

Fotografia bellissima: chi sono?
Grazie alla gentile concessione di mio cugino Giovanni Ferrari (1968), posso mostrare questa foto datata presumibilmente fine anni 20 (1927-1928 circa).
Nella foto, scattata alle Moline di Zavattarello, paese in cui ha vissuto e viveva in quel periodo la famiglia di mia mamma.
La foto, essendo del periodo sopracitato, non raffigura ancora la famiglia al completo ma soltanto alcuni componenti.
E' bello comunque vedere e riconoscere le seguenti persone, partendo dall'alto a sinistra:
- Benedetto Ferrari (1899-1986), fratello di mio nonno Giovanni
- Costantina Danesin (1899-1977), mia nonna
- Giovanni Ferrari (1891-1962), mio nonno
- Giuseppe Ferrari (1862-1942), il mio bisnonno, papà di Giovanni e di Benedetto
- in braccio al mio bisnonno è Maria Ferrari (1924-2002), mia zia, la sorella di mia mamma Albertina. Nella foto aveva circa 3/4 anni
- Filomena Delbue (1866-1934), la mia bisnonna, moglie di Giuseppe
- Guido Ferrari (1921-2013), mio zio, il primo figlio di Giovanni e Costantina, fratello di mia mamma Albertina. Nella foto aveva 6/7 anni

Settima generazione: FERRARI GIOVANNI (1891-1962)
FERRARI GIOVANNI (nato a Zavattarello alla frazione Bozzeda o Bosseda nel 1891 e morto a Pieve del Cairo nel 1962 all’età di 71 anni) sposato a Martellago (Venezia) nel 1920 con DANESIN COSTANTINA nata a Martellago in provincia di Venezia nel 1899 figlia di Giuseppe Danesin (Martellago 1872) e di Cazziol Maria (Martellago 1879, figlia di Luigi Cazziol e di Maguolo Rosa, di Martellago); morta a Mede nel 1977 all’età di 78 anni). Giovanni, mio nonno, conobbe mia nonna Costantina durante il servizio di leva a Mestre (VE) e nel 1920 si sono sposati a Martellago, poi si sono trasferiti insieme a Zavattarello verso la fine di quell’anno: infatti nel 1921 nacque il loro primo figlio, Guido. I figli dei miei nonni sono i seguenti: Mia madre é la quartogenita di 5 figli che sono:
1- Ferrari Guido (Zavattarello 1921 – Mede 2013)
2- Ferrari Maria (Zavattarello 1924 – Mede 2002)
3- Ferrari Amelia (Zavattarelo 1928 – Mede 2011)
4- Ferrari Albertina (Zavattarello 1930 – Pieve del Cairo 2012), mia mamma
5- Ferrari Enrica (Zavattarello 1935 – Eldorado Misiones Argentina 1996)

Danesin Costantina Emma (Martellago 1899 – Mede 1977) sposata a Martellago nel 1920 con Ferrari Giovanni (Zavattarello 1891 – Pieve del Cairo 1962)
Nonna Costantina è veneta, dalla nascita, dalle sue origini. Come ho trattato in un precedente riassunto, Costantina sposa mio nonno Giovanni nel 1920 a Martellago (Venezia), il suo paese natale.
Venuta in Oltrepò Pavese, una volta sposata, non farà più ritorno alla sua terra natale dove lascerà una famiglia molto numerosa.
Costantina era la primogenita di Giuseppe Danesin e di Cazziol Maria, sposati a Martellago nel 1899, rimasti nel Veneto fino alla loro scomparsa
* tutti gli approfondimenti sulla famiglia Danesin sono stati fatti in altra parte del sito.
* sto ancora ricostruendo tutti i dati su di lei

Voglio citare anche il fratello di mio nonno Giovanni, Benedetto Domenico Ferrari.
Sugli altri fratelli non posso dire nulla. 2 gemelli, nati nel 1903, sono morti subito e gli altri 2, Angelo e Carlo, sono emigrati in America. Al momento, su di loro, non ho dati a disposizione ma... ci sto lavorando... per trovare qualche informazione su di loro, quanto prima.
Benedetto Domenico Ferrari, per noi lo “zio Benedetto”, nato a Zavattarello nel 1899 e sposato con Bonini Felicina (figlia di Michele e di Garbarini Annunciata) il 17 novembre 1926. Morto nel 1986 a Bagnaria ad 87 anni mentre Felicina, nata a Zavattarello nel 1900 è morta all’Ospedale di Varzi nel 1993.
Stessa origine da FERRARI GIUSEPPE e DELBUE Filomena
Ferrari Benedetto (Zavattarello 1899- Bagnaria 1986)
con Bonini Felicina (Zavattarello 1900- Varzi 1993), sposati nel 1926 a Zavattarello
Ferrari Orietta (Zavattarello 1927 - Varzi 2014)
con Lucchelli Bruno (Montesegale 1925- Bagnaria 1991) sposati nel 1956 a Zavattarello
LUCCHELLI Liliana (Bagnaria 1956)
con SCIANNI Andrea (1961) sp.a Sant'Alberto di Butrio (Ponte Nizza) nel 1997
SCIANNI Ilaria (Voghera, 18-6-1998)

Ottava generazione: FERRARI ALBERTINA MARIA GIUSEPPINA (1930-2012)
E’ mia madre Albertina, la moglie di Adriano Pietro Degiorgi (1922-2008) mio padre (semplicemente Adriano oppure “äl Dègo”). Albertina nasce a Zavattarello (PV) il 25 luglio 1930 nella frazione Moline, viene comunicata nel 1939 e riceve la S.Cresima dal vescovo di Tortona Egisto Melchiorri nel 1942 (madrina la sorella Amelia Ferrari).
Albertina è la quartogenita di 5 figli, elencati prima. Nel 1947 si trasferisce a lavorare come mondina nelle risaie Lomelline a Pieve del Cairo e successivamente lavorerà a Cairo come domestica e commessa per la famiglia Combi (un caseificio dove si vendeva al dettaglio latte, latticini e formaggi di ogni genere). Il 2 giugno 1970, nella chiesa di Cairo, sposa Adriano Degiorgi e dal loro matrimonio nasco io, Carlo Francesco Degiorgi (1971).
Lei ha 40 anni, mio padre 48, un matrimonio adulto. Vedova dal 16 ottobre 2008 è deceduta a Pieve del Cairo il 21 agosto 2012 presso la Casa di Riposo “Sacra Familia” all’età di 82 anni a causa, purtroppo, del morbo di Parkinson. Qui sotto, nella pagina seguente, elenco gli altri 4 componenti della famiglia di mia mamma:
ALBERTINA FERRARI (Zavattarello 1930- Pieve del Cairo 2012) sposa ADRIANO DEGIORGI (Pieve del Cairo 1922- Mede 2008)
CARLO FRANCESCO DEGIORGI (Mede 1971) sposa CRISTINA GERETTO (Pieve del Cairo 1970)
SIMONE DEGIORGI (Pavia 2002)

La famiglia di mia mamma era composta da 5 persone. Lei e altri 4 figli che vado ad elencare
Guido Ferrari (Moline di Zavattarello 1921 – Mede 2013) sposato con Maria Camisasca (1933) di Villabiscossi (PV): un figlio:
- Giovanni Ferrari (Mede, 1968), celibe.
E' stato comunicato nel 1929 e cresimato il 19 luglio 1931 (padrino Buzzi Pierino di Carlo).
Guido è deceduto all’ospedale San Martino di Mede (PV) il 14 maggio 2013 quasi 92enne (li avrebbe compiuti il 23 luglio)

Maria Ferrari (Moline di Zavattarello 1924 – Mede 2002) sposata con Sonvico Carlo (1914-1975) una figlia:
Luisa Sonvico (1948) vedova di Pellegri Vittorio (Gropello Cairoli 1946 – Pieve del Cairo 2017)
vive a Pieve del Cairo, 3 figli:
Monica Pellegri (Pieve del Cairo 1970) era sposata con Sergio Protti, ora convive con Stefano,
vive a Sartirana Lomellina, dal primo matrimonio 1 figlia.
Sarah Protti (Mede 1997)
Claudio Pellegri (Mede 1972) convive con Elisa Alberico (1980):
Martina Pellegri (2006)
Luca Pellegri (2008).
Cinzia Pellegri (Mede 1978), convive con Orlando Cacciatori a Pieve del Cairo
non hanno figli.
Maria é stata cresimata il 19-7-1931 (madrina Papini Diletta del fu Giovanni), morta all’ospedale di Mede il 7 febbraio 2002 all’età di 77 anni.

Amelia Ferrari (Moline di Zavattarello 23/2/1928 – Mede 23/12/2011) sposata con Cei Angelo (Frascarolo 1932 - Mede 2019), due figli:
Patrizia Cei (1960), vedova di Ivano Protti (1955-2015) di Ferrera Erbognone (PV)
vive a Mede, un figlio:
Andrea Protti (Mede 1977) sposato con Kelly Mari di Roma, 2 bambini
Christian Protti
Jacopo Protti
Roberto Cei (Mede 1965), sposato con Antonella Destro (1967)
vivono a Sannazzaro de Burgundi, un figlio:
Gabriele Cei (1998).
Amelia é stata cresimata il 7-5-1936 (madrina Mirani Teresa di Luigi). Amelia è deceduta il 23 dicembre 2011 all’ospedale di Mede (PV) all’età di 83 anni.

Enrica Ferrari (Moline di Zavattarello 1935 – Buenos Aires, Argentina 3-9-1996) emigrata in Argentina nel 1959, sposata con Caffetti Teresio (Romagnese 1930 - Eldorado 10-4-2015), due figli. Vivono tutti ad Eldorado Misiones[1] (Argentina).
Pierino Caffetti (1960), sposa Sully Ramirez (1963), 2 figli
Yanina Andrea Caffetti (1983) sposa Ricardo Canteros Leyes (1974) il 12-10-2013 a Eldorado Misiones (Argentina), due figli
Augusto Josè Canteros Leyes (2016)
Luçio Emmanuel Canteros Leyes (2020)
Marcos Sebastian Caffetti (1987) sposa Adriana Soledad Acosta (1988) il 25-05-2013, due figli
AnnaSofia Caffetti (2016)
Paulina Caffetti (2020)
Aņa Maria Caffetti (1963), sposa Carlos Lutz, una figlia
Camila Ayelèn Lutz (1991), sposata con Mauricio Pereyra, un figlio:
Bastiàn Tobias Pereyra Lutz (2016)
Enrica é stata cresimata il 17-5-1942 (madrina la cugina Orietta Ferrari, figlia di Benedetto e di Bonini Felicina). Enrica è morta nell’Ospedale di Buenos Aires il 3 Settembre 1996 a 61 anni
Il suo grande desiderio di ritornare in Italia si era quasi realizzato in quanto aveva già chiesto tutta la documentazione per la cittadinanza ed il passaporto: purtroppo, una crudele malattia non ha permesso tutto questo. Non ho conosciuto mia zia Enrica e nemmeno mia madre l’ha più rivista da quando è partita per l’Argentina nel 1959 dal porto di Genova. Mio zio Guido, il fratello, l’accompagnò personalmente all’imbarco, su quella nave che la portò via per sempre dalla sua terra natia, dai suoi famigliari, dalla sua gente.
Triste la vita!!!
[1] Eldorado è una città nel centro-nordest della provincia di Misiones, Argentina. Ha 54.189 abitanti secondo il censimento del 2001 [INDEC], il che la rende la terza città più popolata della provincia, ed è il capoluogo del Dipartimento di Eldorado. Si trova sulla riva sinistra (orientale) del fiume Paraná Superiore, all’estremo nord dell’Argentina, sulla Strada Nazionale 12, a circa 100 km dalle Cascate dell'Iguazú e a 206 km dal capoluogo di provincia Posadas, al confine tra Argentina e Paraguay.
Eldorado fu fondato il 29 settembre 1919 come insediamento rurale e porto sul Paraná dal tedesco Adolfo Julius Schwelm, soggetto naturalizzato britannico, che lo chiamò come riferimento alla leggenda di El Dorado. La città fu il centro della colonizzazione europea degli immigrati della zona (che comprendeva gruppi di persone provenienti da Germania, Svizzera, Polonia, Danimarca, Inghilterra e altri paesi).
L'economia della regione si basa sull'agricoltura, producendo tung, arance, pompelmo e yerba mate. Anche il turismo ha un ruolo importante, con le attività principali che sono la vela, la pesca sportiva (golden dorado), e la caccia sportiva (tapiro, cervi, cinghiali). Eldorado ha un aeroporto.
A tale proposito vorrei riportare un articolo di giornale uscito su “La Provincia Pavese” nel 2010 che racconta il modo in cui mi sono riallacciato alla famiglia in Argentina, per una caso fortuito del destino.

Articolo del 10-9-2010 (M.D.)
Una grande storia d’amore - Teresio Pietro Arrigo Caffetti (classe 1930, ancora vivente alla soglia degli 80 anni) ha incontrato una bellissima donna di nome Enrica Ferrari (classe 1935) nelle terre del nord Italia intorno al 1950, una vicenda d’amore svolta tra le colline dell’Oltrepò Pavese, tra Romagnese e Zavattarello, quasi al confine piacentino. Poco più che ventenne ne era pazzamente innamorato.
Un amante delle donne come si è definito Teresio in quei primi anni, si arrese agli occhi verdi di una creatura bellissima: Enrica. Il 9 marzo 1957 la sposò, ma dopo poco tempo il destino li separò subito.
Teresio, che in quegli anni ha anche fatto il servizio militare in Sicilia, radunò i suoi fratelli e i suoi genitori in America del Sud, terra di promesse e speranze. Con il desiderio di cercare un posto migliore in cui vivere, e sempre pensando al benessere della sua famiglia, i genitori e quattro fratelli, Teresio con le rispettive famiglie emigrarono in Argentina, dapprima a Buenos Aires per poi stabilirsi definitivamente nella provincia di Misiones, nella città di Eldorado al confine settentrionale con il Brasile e il Paraguay (ora è una citta di circa 100.000 abitanti). Enrica è rimasta in Italia ancora per un altro anno, a Zavattarello nella sua Moline (una frazioncina di pochi abitanti adesso ma allora molto più popolata) per poi seguire definitivamente il marito Teresio in Argentina, dove non lo avrebbe più abbandonato per il resto della vita. La partenza in nave da Genova quel giorno di tanti anni fa’ cancellò le speranze di suo padre Giovanni che in cuor suo ripeteva: “Enrica non la rivedrò più”.
In Misiones, Teresio, imprenditore, costrì un business di famiglia chiamato CAFFETTI SACIFIA dedicata alla lavorazione del legno, produzione molto redditizia nella provincia.
Teresio ed Enrica hanno 2 figli, Pierino Caffetti attualmente 50 anni e Ana María Caffetti di 47 anni, e dai loro figli sono nati: da Pierino due figli, Yanina Andrea Caffetti (27 anni) e Marcos Sebastian Caffetti (25 anni) e da Ana Maria è nata Camila Lutz (ora 18 anni). La società di Teresio ha cessato di esistere nel 1989, e ogni fratello e la sua famiglia seguì la sua direzione. Enrica ha sempre sognato di tornare a visitare la sua famiglia in Italia ma ha sempre avuto paura di volare (“ho paura dell’avion” diceva). Nel 1995 decise di fare questo volo e – per questo – iniziò le pratiche per ottenere il passaporto, venuto l'anno successivo. Nel 1996 sarebbe venuta in Italia ma la malattia l’ha colpita improvvisamente (cancro del pancreas). E’ stato fatto tutto quello che era umanamente possibile, fino a quando non si trasferì a Buenos Aires in una delle migliori cliniche per ricevere cure più specifiche. Ma, circondata dall’affetto dei suoi cari, morì il 3 settembre 1996 all’età di 61 anni.
Da quel giorno Teresio perse la voglia di vivere e la ragione di esistere, le sue giornate passavano circondate dall’affetto di figli e nipoti ma Enrica non era più con lui. Tutti i fine settimana visitatava il sepolcro in cui riposa Enrica pregandola, augurandole la pace e ripetendole che la ama ancora e la amerà sempre come il primo giorno.
In questo anno in cui ricorrono i 14 anni dalla scomparsa di Enrica Ferrari, il 3 di Settembre 2010, il progresso tecnologico e l’informatizzazione globale nelle reti sociali, dall’Italia, Carlo Degiorgi (39 anni) nipote di Enrica Ferrari (sorella di sua mamma Albertina), contatta Yanina tramite Facebook, per creare un ciclo in cui le distanze inimmaginabili diventano pochi passi, semplicemente con un click del muose di un computer.
In quest’ anno specialissimo, la famiglia Degiorgi-Ferrari separata tanti anni fa dai diversi percorsi della vita, ha creato un legame fortissimo che niente e nessuno può distruggere.
Dal profondo del cuore ringrazio Carlo, mio cugino, ci ha cercati e conosciuti anche in formato digitale.
Grazie! Yanina e la famiglia.