La famiglia DANESIN (nonna materna) / Dalla Marca Trevigiana all'Oltrepò Pavese

Dalla Marca Trevigiana all’Oltrepò Pavese (parte 1)

 

Prima di iniziare questo viaggio che unirà due terre lontane tra loro, mi vorrei presentare perché quasi nessun martellacense mi conosce. Dico “quasi nessuno” perché, tramite i social network, ho conosciuto alcune persone disponibilissime e squisite che mi hanno permesso di scrivere queste cose. Mi rivolgo in particolar modo all’amico Gianluca Damiani che, appassionato come me di storia e di memoria, ha preso a cuore tutto quello che aveva letto nelle mie modestissime pubblicazioni.

Mi chiamo Carlo Degiorgi, ho 50 anni e abito in un piccolo paese della Bassa Lomellina, in provincia di Pavia: Pieve del Cairo. Molti di voi si chiederanno cosa possa centrare io con Martellago. Ve lo spiego brevemente: la mia nonna materna, che si chiamava Costantina Danesin, è nata proprio in questo paese, Martellago.

Questo racconto è, praticamente, una somma di cose: storia, ricordi, fotografie, aneddoti, racconti, esperienze di vita dati da tanti anni con la testa sui registri a fare ricerche sulle origini della mia famiglia. Quello che dico sempre a tutti: non mi definisco uno storico, tantomeno mi metterei a parlare della storia di un paese che, purtroppo, nemmeno conosco. Sono soltanto un amante dei ricordi, del passato e soprattutto, della mia famiglia.

 

Da molto tempo avevo questo desiderio che - in tutta onestà, ho aspettato un po’ troppo - si sarebbe potuto realizzare meglio diversi anni fa quando, probabilmente, alcuni miei zii (fratello e sorelle di mia mamma) e mia mamma stessa, avrebbero potuto aiutarmi con informazioni, nomi e diversi ricordi su mia nonna Danesin Costantina, veneta di nascita ma anche di origini, una famiglia che nasce nelle zone tra il trevigiano e il veneziano, in quei paesi dell’entroterra veneto a pochi passi da Treviso e da Venezia, un po’ pianeggianti, un po’ collinari, vicino alle montagne ma che respirano aria di mare perché molto prossimi alla laguna.

Il paese natale di mia nonna è Martellago (in provincia di Venezia), una località nell’hinterland di Mestre, un “paesone” grande che supera i 20.000 abitanti oggi grazie alle due popolose frazioni di Maerne (oltre 7.000) e Olmo (oltre 5.000). Paragonandoli ai borghi lomellini in cui vivo (Pieve del Cairo ha 1900 abitanti) potremmo considerarli delle piccole città ma, da quanto ho potuto notare, nel Veneto, i paesi sono tutti piuttosto grandi rispetto ai nostri minuscoli agglomerati, adagiati in mezzo alle risaie.

Dalle prime notizie che ho a disposizione, la famiglia Danesin (parlo del ramo di mia nonna) arriva a Martellago nella prima metà dell’800 dalla non lontana Mogliano Veneto (provincia di Treviso), passando prima da Trivignano (ora sotto la città metropolitana di Venezia). Da una prima ricostruzione, posso trarre già diverse conclusioni perché sono in possesso di molti dati e tantissimi nomi. A tutto questo devo un grazie speciale ad alcune persone che ho conosciuto tramite Facebook (a volte anche i social network servono a qualcosa se si usano in modo intelligente) iscrivendomi alla pagina “Sei di Martellago se…” (poi anche alla pagina dell’Associazione Freccia Azzurra) e chiedendo informazioni su mia nonna attraverso la stesura di un breve post. Mi hanno risposto in molti ma tra tutte queste persone che si sono interessate al mio caso ce ne sono state tre in particolare (i signori Doriano Trevisan, Gianluca Damiani e Federico Manente) che hanno preso a cuore questa mia richiesta perché essendo un cognome, Danesin, ancora molto diffuso a Martellago, mi hanno subito indicato i canali giusti da seguire. In particolare il signor Federico Manente (studioso di storia locale e appassionato come me di ricerche genealogiche), aveva già i dati a disposizione dall’origine dei registri parrocchiali fino al 31 dicembre 1900, da sue ricerche passate. E’ soprattutto grazie a lui che ho queste informazioni.

Mia nonna, nata il 5 dicembre 1899, era la prima figlia di Giuseppe Danesin e Cassiol Maria Teresa, la prima di sette figli. Non sapevo nulla della sua famiglia e solo attraverso le ricerche ho potuto scoprire queste cose. Certamente non è una ricerca facile, la faccio per corrispondenza, per telefono, per email, via internet anche perché i quasi 400 km di distanza tra Pieve del Cairo e Martellago non sono pochi e il posto in cui mi dovrei recare (un giorno ci andrò perché anche qui c’è una parte delle mie origini) non è proprio dietro l’angolo. Nulla è impossibile: intanto ho molte informazioni che prima non avevo e non ci speravo assolutamente ma grazie all’amico Federico (una persona veramente gentile, squisita e disponibilissima, praticamente una vera e propria manna dal cielo), questo è stato reso possibile.

Mi mancano ancora tante informazioni che sicuramente andranno a riempire il mio bagaglio famigliare ma, piano piano, ci sto lavorando.

Attraverso il sito internet del comune di Martellago, ho avuto modo di consultare i Fascicoli ESDE che parlano della storia dei comuni del miranese, del trevigiano e del veneziano in cui ci sono tantissime notizie storiche, curiosità, statistiche, nomi, date, elenchi riguardanti anche le zone di mio interesse, i posti in cui la famiglia di mia nonna ha vissuto e vive tutt’ora. E così, per curiosità, controllando ogni singolo fascicolo, ho proprio trovato tantissime informazioni riguardanti anche componenti della mia famiglia, ascendenti sia collaterali che diretti.

Curiosità e piacevoli sorprese hanno suscitato in me emozioni, stupore, sentimenti di gioia e quel grande desiderio, che prima o poi si realizzerà, di andare a Martellago e visitare i luoghi di mia nonna, luoghi cari che non conosco assolutamente. Soltanto leggendo i dati che mi sono arrivati, ho preso contatto con persone che non conoscevo, scoprendomi parente diretto o indiretto. Considerando che mia nonna, nata nel 1899, è stata la prima della sua numerosa famiglia, oggi, a Martellago, ci saranno sicuramente cugini di mia mamma e parenti stretti di cui ignoravo ed ignoro ancora l’esistenza. Devo dire però che, attraverso i miei post, alcune persone si sono già fatte sentire perché hanno visto il cognome uguale al loro e da qui ho scoperto molte sorprese, piacevoli verità che ci sono sempre state ma che io non conoscevo. Ho parenti a Martellago? La risposta, senza ombra di dubbio, è questa: “Assolutamente, si!!”

Questa volta faremo un viaggio nel nord est dell’Italia, un po’ lontano dalla destinazione finale, l’Oltrepò Pavese, una tappa che probabilmente la famiglia Danesin non si sarebbe sognata nemmeno di andare a mettere radici. Ma “al cuor non si comanda” e nonna Costantina non ha avuto dubbi sul suo futuro. 

Dalla Marca Trevigiana all’Oltrepò Pavese (parte 2)

 

Siamo pronti a percorrere un viaggio in quella terra veneta che ha dato i natali a mia nonna Costantina? Certamente! E allora si parte!

Siamo intorno alla seconda metà del ‘700, non ho una data precisa ma ho due nomi che, per il momento, sono i capostipiti della famiglia Danesin. Siamo a Mogliano Veneto, una popolosa cittadina di quasi 28.000 abitanti (oggi), nella provincia di Treviso al confine con quella di Venezia. In quel periodo però Mogliano era un piccolo borgo e intorno al 1765-1770 era sotto la Repubblica di Venezia capeggiata dal Doge, uno degli ultimi perché non più in là di circa 30 anni, nel non lontano 1797, la Serenissima sarebbe poi caduta e tutto quel territorio sarebbe passato sotto gli austriaci, poi sotto i francesi e nuovamente sotto gli austriaci.

Ma i miei capostipiti nascono sotto la dominazione veneziana e si chiamano Giovanni Battista (Giobatta) Danesin e Perazzo Maria. Come ho detto prima, non ho le date precise di nascita e i loro nomi compaiono soltanto negli atti di uno dei loro tanti figli, Domenico, il mio ascendente diretto. A Mogliano Veneto non ho ancora fatto ricerche ma ho ragione di credere che siano nati e morti nello stesso luogo, senza spostarsi ma è soltanto una ipotesi non ancora confermata e suffragata dai documenti.

La provincia di Treviso, chiamata anche Marca Trevigiana, in quanto corrispondente a grandi linee al feudo medievale che portava questo nome, è limitata dalle province di Venezia, Padova, Vicenza, Belluno e Pordenone. Un tempo veniva definita “Marca zoiosa”, cioè zona di confine, vero e proprio ponte naturale fra Venezia e il mondo germanico, ma anche terra festosa, in quanto luogo prescelto dai nobili veneziani per edificarvi quelle sontuose dimore di villeggiatura, che ancora si possono ammirare lungo il Terraglio, antica strada di collegamento tra Treviso e Mestre.

Ed è proprio da qui che voglio partire, un po’ timidamente, un po’ meno sicuro – rispetto alle altre storie sulla famiglia Degiorgi per la quale ho scritto veramente tantissimo – perché non ho così tante informazioni. Certamente non mi inventerò nulla e mi baserò soltanto sui dati che ho a disposizione. Giovanni Battista Danesin e Maria Perazzo hanno tantissimi figli, sono moglianesi DOC, sono villici entrambi cioè persone di campagna, dedite al lavoro nei campi. Tra la numerosa prole c’è il bisnonno di mia nonna Costantina che si chiamava Domenico Danesin. Nasce nel 1797 a Mogliano (diventata poi Mogliano Veneto per distinguerla dalla Mogliano nelle Marche) proprio quando la Serenissima Repubblica di Venezia cade, dopo oltre mille anni di storia gloriosa.

Partirò da Domenico che, nel 1819 sposa una ragazza moglianese, Caterina Carraro, classe 1800. Da alcune indicazioni anagrafiche su di lei è figlia di Pasqualin (probabilmente si chiamava Pasquale ma non è detto perché, nel Veneto come in tante altre zone, il soprannome era quasi d’obbligo perché chiariva molto meglio “la persona” rispetto ad una normale identità anagrafica). Dal loro matrimonio nasceranno ben 12 figli. Non era strano, affatto, le famiglie erano tutte numerosissime ma, rispetto alle ricerche fatte in Lomellina, in Oltrepò ed in tante altre località, in questa zona, il numero di figli che ho trovato ha superato ogni mia aspettativa. E’ certo e documentato che tanti bambini, purtroppo, morivano subito o in tenerissima età. Il grande sconforto della famiglia, che oggi si manifesterebbe in maniera devastante con una “resa totale”, non prendeva mai il sopravvento e una perdita veniva immediatamente rimpiazzata da una nuova nascita: da una fine c’era sempre un nuovo inizio. La perdita di un figlio era, nel grande rispetto che c’era una volta, un volere di Dio e, chiaramente, contro di lui, quella gente, a quell’epoca, non andava.

Dalla semplice lettura degli atti di questa famiglia si evince un flusso territoriale, uno spostamento in massa da Mogliano, a Trivignano per poi giungere a Martellago, terra in cui la famiglia di mia nonna rimase e permane tutt’ora.

Domenico Danesin e Caterina Carraro, come ho detto prima, sono i bisnonni di mia nonna Costantina, pertanto i miei quadrisavoli.

Le mie ricerche, non potendole fare personalmente ma pur sempre seguito dall’amico Federico Manente che mi ha praticamente trasmesso tutti i dati necessari, sono state arricchite dalle attente letture dei fascicoli ESDE. Cosa sono? Sono dei fascicoli di ricerca e studio – a cadenza annuale – sulla storia del Miranese, Mirese, Veneziano e Trevigiano. Esde è l’anagramma di Dese, il nome del fiume che attraversa queste terre.

Grazie a queste interessantissime consultazioni disponibili in rete, ho potuto trovare tantissime curiosità sulla mia famiglia e ho scoperto che Caterina Carraro in Danesin (detto Cìnciola), una volta trasferitasi a Martellago, dal 1859 al 1865 ha fatto la “levatrice” cioè l’ostetrica.

Anche la curiosità sul soprannome Cìnciola (o Cìncioea) ha fugato il mio interesse e quando ho chiesto cosa volesse dire, in molti mi hanno risposto: “non vuol dire nulla”. Ma i Danesin, almeno, tutto il ramo della mia famiglia ha questo appellativo e in ogni documento, loro sono i “Cìnciola”, da sempre, anche oggi. Spero non voglia dire nulla di male. Non me lo avranno voluto far sapere? Chi lo sa … lo scoprirò!

Dalla Marca Trevigiana all’Oltrepò Pavese (parte 3)

 

Proseguo con il mio racconto sui “Cìncioea” ripartendo da Domenico Danesin e Caterina Carraro, i bisnonni di mia nonna Costantina. Si sposano a Mogliano Veneto nel 1819 e dal 1820 fino al 1843 inizierà la loro vita famigliare con la nascita di ben 12 figli. Ed ecco la lunga carrellata di queste “creature”, molte delle quali, purtroppo, moriranno troppo presto, prima che la vita si accorga di loro. Ecco tutti i nomi di questa numerosa famiglia (grazie alle ricerche sono riuscito a trovare e a ricostruire):

 

Nel 1820, a Mogliano, nasce ANNA MARIA DANESIN che si mariterà con Luigi Casarin (classe 1816) nel 1852, emigrando nel borgo di Robegano (frazione di Salzano, Venezia) dove morirà il 9-2-1896. Il marito morirà sempre a Robegano il 9-2-1885;

 

Nel 1822 nasce, sempre a Mogliano, LUIGI DANESIN che sposerà Antonia Maria Bellato (1825-1875), trasferendosi poi a Martellago, morirà nel 1896 come la sorella Maria. Da Luigi Danesin e Antonia Maria Bellato nasceranno ben 14 figli, tutti a Martellago

Il primo di questo “squadrone” è Giacomo Andrea ma il piccolo avrà vita breve in quanto concluderà la sua esistenza nel giro di pochi mesi, nel 1848.

Sarà poi la volta di Andrea Valentino, nato nel 1849 (gli viene dato il nome, Andrea, del fratellino morto l’anno prima) e sposato con Regina Stevanato. Andrea è nel comitato dell’Asilo infantile “Virtus et Labor” istituito nel 1919 per accogliere tutti i bambini sia del paese che di fuori (fascicolo ESDE n. 14. Pag.126). Andrea Valentino Danesin di professione faceva il macellaio (come risulta in molti atti di matrimonio o battesimo dei suoi figli). Dal loro matrimonio nasceranno 9 figli: Antonia Emma nel 1878 (sposata a Luigi Olivo Mozzato il 4.2.1900 dal quale avrà 7 figli che, curiosamente, prenderanno quasi tutti il nome di Olivo oppure Oliva), Angelo Francesco Erminio nel 1880, sposato nel 1904 con Lucia Luigia Casarin figlia di Bortolo, dalla quale avrà 5 figli: Giuseppe Ambrogio nel 1906, Olivo Angelo nel 1907, Angelo Spiridione nel 1909, Amalia nel 1911, Umberto Felice nel 1912. Sarà poi la volta di Oliva Amalia nel 1882 (sposata nel 1900 con Libralesso Luigi Angelo classe 1873), Maria Giovanna nel 1884, Gertrude Enrichetta Maria nel 1886, Luigi Ferdinando Maria nel 1889 (sposato nel 1922 con Causin Battistina Luigia), Giovanna Maria Adele (1891-1893), Amalia nel 1893, Adele Teresa nel 1896 sposata nel 1919 con Tegon Francesco Angelo Giuseppe, Giuseppe Giovanni nel 1898 morto nel 1902 a soli 3 anni.

Terzo figlio di Luigi e Antonia Maria Bellato sarà Teresa (1851-1869) morta nubile a 18 anni; sarà la volta di Domenico Antonio, il quartogenito, ma anche lui avrà una permanenza brevissima per pochi mesi del 1853; poi Maria, nata e morta nel 1854; ed ancora Maria, nata nel 1855 e sposata a Saggio (frazione di Marcon) nel 1884 con Antonio Maria Mazzolin (nato a Saggio nel 1867, fu Stefano); poi ancora, Caterina (1857-1858) morta ad un anno; sarà la volta di Giulio, nato nel 1860; poi Clementina Maria nata nel 1861 e morta l’anno dopo nel 1862; poi Marco Antonio nato nel 1863 e morto nel 1864; ancora Giovanni nato nel 1865 e morto nel 1866; e ci sarà Giovanni Giobatta nato nel 1868 e morto nel 1869; ancora un bambino nato morto (sine nomine) nel 1869 e l’ultimo Francesco Girolamo nato nel 1871 e morto nel 1873.

 

Con la nascita del terzo figlio di Domenico Danesin e Caterina Carraro, siamo al 5 settembre 1824 non più a Mogliano Veneto bensì a Trivignano (oggi sotto la città metropolitana di Venezia). Tra il 1822 e il 1824 la famiglia di Domenico si sposterà più verso la laguna e nascerà LORENZO DANESIN che sposerà nel 1845 la signorina Giovanna Caterina Spolaor (classe 1825, nata a Santa Maria in Sala). Dal loro matrimonio nasceranno 6 figli: Luigia Virginia nel 1848, Filomena nel 1849, Angelo nel 1851, Adeodato nel 1853 (che morirà qualche mese dopo), Adelaide nel 1855 e Angela Giuditta nel 1857.

 

E siamo al quarto figlio di Domenico e Caterina Carraro, PIETRO DANESIN, nato a Trivignano il 4 luglio 1826. Sposerà, a Martellago, nel 1850 la signorina Virginia Zampieri (1828-1869). La coppia avrà 12 figli: Danesin Margherita Maria (Martellago 1850 – 1850), Danesin Isidoro (Martellago 1851 – 1881) sposato con Chin Colomba a Martellago nel 1878 dalla quale avrà 2 figli: Attilio Antonio (Martellago 4.5.1879) e Pietro Isidoro (Martellago 6.11.1881) nato postumo (dopo la morte del padre) che sposerà nel 1908 Magno Elena.

Poi Danesin Angela Maria (Martellago 1852 – 1879) sposata a Martellago nel 1873 con Damiani Paolo (di Bortolo e Luigia Niero); Danesin Angelo (Martellago 1854), sposato a Martellago nel 1895 con Vanzetto Stella Luigi (di Peseggia di Scorzè, 1869) - 3 figli: Margherita (Martellago 1896) sposata a Toffano Angelo nel 1919, Giovanni Vincenzo (1898), Virginia Ester (1900-1901); Danesin Candido (Martellago 1856) sposato a Martellago nel 1883 con Dainese Margherita Maria (Martellago 1859-1891) – 4 figli: Arcangelo (Martellago 1883), Antonio Mario (Martellago 1886) sposato a Robegano nel 1907 con Pizzato Oda Marcellina (Mirano 1886-Martellago 1913). Si risposa con Maria Niero (1894) dalla quale avrà 3 figli: Ettore Giuseppe (1907), Giulio Angelo (1908 – morto a Carcassonne in Francia nel 1997) e Elisa Maria (Robegano 1903 – Martellago 1903)

Maria Luigia Irma (Martellago 1888), sposata nel 1912 con Casarmi Domenico (Salzano 1884), Silvestro Innocente (Martellago 1890) sposato nel 1921 con Gomirato Alba (Spinea 1890). Dal fascicolo ESDE n. 10 del comune di Martellago, pag 24: il 5 novembre 1916, il Reggimento Fanteria in linea comunica la dispersione di Danesin Silvestro Innocente (di Candido) della 118°Fanteria a seguito di un combattimento avvenuto l’11 ottobre 1916 a quota 208 Sud. Poco tempo dopo si venne a sapere che lo stesso Silvestro Danesin risultò prigioniero in Austria presso Sigmundsherberg.

Sesto figlio di Pietro Danesin e di Virginia Zampieri saranno 2 gemelli: Danesin Caterina (Martellago 1858 – 1886), morta nubile e Danesin Luigi (Martellago 1858) sposato a Martellato nel 1883 con Franzoi Antonia (Martellago 1859) – 3 figli: Caterina Ester (Martellago 1889) sposata nel 1914 con Favaretto Giordano (Martellago 1882), Carlo (Martellago 1892) sposato nel 1920 con Zanchetta Maria Rosalia (Gorgo al Monticano 1897), Danesin Placido (Martellago 1896) sposato nel 1925 con Massaventi Venerina (Ariano Polesine 1908) a Caorle. Sui figli maschi di Luigi Danesin e Franzoi Antonia ci sono punti interessanti che ho trovato nel Fascicolo ESDE n.13 del comune di Martellago pag.130. Le polizze gratuite in segno di riconoscimento: compare Favaretto Giordano, fu Alfonso e fu Chinellato Marianna. In caso di morte desidera che il valore della Polizza sia pagato alla moglie Danesin Caterina Ester (di Luigi). Data di richiamo alle armi 16.6.1916, arma e corpo a cui appartenne e presso il quale prestò servizio all’80°Fanteria. Data di uscita dalla zona di operazione: 27.12.1916. Azioni belliche o fatti d’arme a cui partecipò: Monte Maggio, Monte Corno, Bainsizza. Foglio matricolare n. 9034, mandato in congedo illimitato il 28.12.1918. La moglie non prese le 500 Lire spettanti ma almeno riabbracciò il marito che tornò a casa sano e salvo.

Dal Fascicolo ESDE n. 10 del Comune di Martellago pag.24: da un telegramma datato 7 Luglio 1917, si viene a conoscenza che Danesin Placido (di Luigi) è prigioniero nella località austriaca di Sigmundsherberg. In un secondo fascicolo ESDE, il n. 13 si apprende che il 17 aprile 1917, a mezzo telegramma espresso della Croce Rossa Italiana comunica che: “Danesin Placido di Luigi, 228°reggimento fanteria, si trova prigioniero al 22 gennaio 1917, internato a Sigmundsherberg ma in buona salute”.

La famiglia di Luigi Danesin e Virginia Zampieri è molto numerosa e devo elencare ancora 5 figli: Danesin Filomena Maria (Martellago 1860), Danesin Arcangelo (Martellago 1861), Danesin Silvestro (Martellago 1862– 1863), Danesin Silvestro Antonio (Martellago 1864– 1888), celibe, Danesin Margherita Maria (Martellago 1854–1879), nubile.

E la famiglia continua …

Dalla Marca Trevigiana all’Oltrepò Pavese (parte 4)

 

Riprendo a parlare di questa numerosa prole. Ancora due figli di Domenico e Caterina Carraro nasceranno a Trivignano ovvero Giorgio Danesin nel 1828 e Giuseppe Smeragdo Danesin nel 1830 (Smeragdo è un nome che ho trovato solo nel Veneto, curioso ma molto bello).

Tracce di loro ci sono anche in una pubblicazione che non riguarda né Mogliano, né Trivignano né tantomeno Martellago ma altri borghi sempre nel trevigiano che sono Preganziol e Salzano.

I Danesin erano i “Cìncioea” ma c’era un ceppo ancora più vecchio detti “Manteìn”. I dati che ho rilevato dal libro “Le famiglie antiche di Preganziol” (Grimaldo-Vecchiato, 2009) coincidono con i nominativi che avevo già in mio possesso.

Tornando comunque ai figlio di Domenico e Caterina Carraro, GIORGIO DANESIN nasce a Trivignano il 5 agosto 1828, sposato con Angela Pizzato a Peseggia, frazione di Scorzè, nel 1858. La famiglia si trasferisce a Martellago dove nascono Emilio Filippo nel 1862 e Agostino Antonio nel 1864. Non ho altre notizie su di loro.

Il sesto figlio è GIUSEPPE SMERAGDO DANESIN e nasce a Trivignano il 4 agosto 1830, si sposa a Rio San Martino (frazione di Scorzè) nel 1860 con Favero Domenica (nata a Noale nel 1840). Da questa coppia, risultano due figli (presi dal libro di Preganziol) che sono Benedetto (1862-1932) e Domenico (1867-1951). Nei registri di Martellago, infatti (dove poi buona parte della famiglia si era trasferita) non avevo trovato nulla. Non mi dilungo sulla genealogia di questi rami. Giuseppe Danesin morirà nel 1905 a Preganziol all’età di 75 anni;

Settimo figlio di Domenico Danesin e Caterina Carraro è STEFANO DANESIN, nato a Martellago nel 1833 (ancora vivo nel 1917); da lui ho una genealogia piuttosto numerosa. Sposato nel 1855 con la signorina Maria Elisabetta Zampieri, nata a Martellago nel 1829. Dal Fascicolo ESDE n. 2 pag. 222 del comune di Martellago si apprende che Elisabetta Maria Zampieri (detta Menegòtto) in Danesin (detto Cinciola), dal 1897 al 1900 ha fatto la “levatrice” (ostetrica). Non ho l’anno di morte di Elisabetta ma nel 1900 era ancora vivente e praticava questa attività (come indicano questi fascicoli). Da Stefano ed Elisabetta nasceranno 9 figli di cui: Giobatta 1855-1855, Teresa 1856-1876, morta nubile a soli 20 anni; Domenico 1858-1859; Graziadio Luigi 1859, sposato nel 1883 a Martellago con Maguolo Teresa (Martellago 1861), la coppia va via dal paese; nascerà poi Elisabetta Lucia 1861-1864 morta a soli 3 anni; Luigi Sebastiano 1864, sposato a Martellago nel 1892 con Castellaro Luigia Teresa (Martellago 1869 e ancora vivente nel 1940);

Mi voglio soffermare ai figli di Luigi Sebastiano che sono 15, nati tra il 1892 e il 1912, tutti a Martellago:

1-Danesin Giulio Antonio (1892) sposato il 6.10.1923 con Zuliani Anna Elisa (San Daniele del Friuli, 1899) a San Daniele del Friuli;

2- Danesin Paolo Giuseppe (1894 – Ponte della Priula di Susegana TV 1953) poi diventato sacerdote e parroco di Ponte della Priula). Dal Fascicolo ESDE n. 13 del comune di Martellago pag. 108, elenco dei richiamati alle armi: Paolo Danesin (classe 1894, Categoria I), richiamato il 1.8.1917, chiede un sussidio di 5,25 Lire alla settimana in quanto vive con la mamma Castellaro Luigia Teresa, con il padre Luigi e l’anziano nonno 85enne Stefano (classe 1833);

3- Danesin Giacomo Attilio (1896);

4- Danesin Maria Teresa (1897);

5- Danesin Giulia (1899-1900) morta 1 anno e 3 mesi;

6- Danesin Carlo (1900) sposato nel 1929 con Bertoldo Maria (1900);

7- Danesin Giuseppina Giulia Giovanna (Martellago 1901- Spresiano 2011) sposata nel 1935 con Turri Bruno. Giuseppina è morta a 110 anni e 67 giorni, considerata la donna più longeva della Marca;

8- Danesin Giuseppe (1903) sposato con Dalin Caterina nel 1935;

9- Danesin Anna Giuseppina (1904);

10- Danesin Fortunato Giovanni Luigi (1907);

11 e 12 (gemelli) Primo Ferdinando e Secondo Attilio morti entrambi a 6 giorni di vita il 24 ottobre 1908;

13- Danesin Attilio (1909);

14- Danesin Stefano (1911-1911);

15- Danesin Narciso Stefano (1912)

Proseguo con i figli di Stefano e di Elisabetta Zampieri:

Maria Elisabetta (1865-1869); Emilio Francesco 1867, sposato nel 1892 con Fusaro Luigia Giovanna Angela. Da questo matrimonio nascono 9 figli che sono i seguenti:

1- Danesin Filomena Margherita (Martellago 1893) sposata il 12.02.1915 con Fusaro Ernesto (Martellago 1891);

2- Danesin Vittorio (Martellago 1894) sposato il 14.11.1924 con Cazziolo Clementina (Trebaseleghe, 1900) in Trebaseleghe;

3- Danesin Luigia Ida (Martellago 1897);

4- Danesin Oliva Luigia (Martellago 04.05.1900);

5- Danesin Luigi Giuseppe (Martellago 16.05.1902 – 24.06.1902) morto a 40 giorni;

6- Danesin Maria Anna (Martellago 09.04.1904) sposata il 5.5.1928 con Codato Giovanni Augusto (Martellago, 1897) in Martellago;

7- Danesin Giuseppina Maria (Martellago 24.02.1905);

8- Danesin Giovanni Stefano (Martellago 06.05.1907);

9- Danesin Primo Carlo (Martellago 12.10.1908)

Ed è la volta di Antonio Giovanni (1868), sposato nel 1896 con Zorzetto Maria Chiara (1876) che avranno i seguenti 10 figli:

1- Danesin Angela Rosaria (Martellago 1897) sposata il 28.10.1922 con Franzoi Giuseppe Pietro (Martellago, 1897);

2- Danesin Angelo Giovanni Battista (Martellago 1899) sposato il 26.10.1924 con Morbiato Angela Ginevra (Martellago, 1901). Dal Fascicolo ESDE n.13 del comune di Martellago, pag: 69: Lista di leva dei giovani nati a Martellago nel 1899, figura Danesin Angelo (nato 11.7.1899) di Antonio e Zorzetto Maria, nel 1917 è dichiarato abile, arruolato in II categoria;

3- Danesin Prima Anna (Martellago 03.10.1900 – 02.03.1901) GEMELLA di mesi 3;

4- Danesin Seconda Antonia (Martellago 03.10.1900 – Martellago 25.07.1901) GEMELLA di mesi 10;

5- Danesin Augusta Teresa (Martellago 22.06.1902) sposata il 7.8.1925 con Tessarotto Francesco Giuseppe (Martellago, 1902);

6- Danesin Strefano Pietro (Martellago 31.01.1904);

7- Danesin Stefano Francesco (Martellago 08.03.1906 – Martellago 29.11.1906);

8- Danesin Brigida (Martellago 19.06.1908);

9- Danesin Alessandro Luigi (Martellago 24.12.1909);

10- Danesin Elena (Martellago 08.05.1911), maritata il 01.01.1936 con Bernardi Giuseppe in Martellago;

 

E proseguendo con i figli di Domenico Danesin e Caterina Carraro ecco ancora: DANESIN PASQUALE nato e morto a Martellago nel 1835;

Un altro DANESIN PASQUALE nato e morto a Martellago nel 1836;

DANESIN GIOBATTA nato nel 1837. Eccetto i primi due nominati, sui quali il destino non fu benevolo, su Giobatta, o Giovanni Battista o Giovanni, la vita fu piuttosto lunga, 92 anni (come risulta dal libro sulle famiglie di Preganziol di cui avevo fatto cenno in un racconto precedente);

Ultimi due figli di Domenico e Caterina Carraro, nel 1840 DANESIN MARIA LUIGIA ANNUNZIATA, maritata ad un certo Campagnaro nel 1858, morta giovane all’età di 26 anni nel 1866. Di questa coppia non risulteranno figli a Martellago;

Di tutti questi figli che ho trattato, più o meno in modo completo, ne manca ancora uno, il 12° e per me, senza togliere nulla agli altri, è il più importante: il mio trisavolo.

Dalla Marca Trevigiana all’Oltrepò Pavese (parte 5)

 

Come avevo detto nel precedente racconto, ho lasciato per ultimo il nostro DANESIN ANTONIO, il 12° figlio di Domenico Danesin e Caterina Carraro, nato a Martellago nel 1843, il mio ascendente diretto ovvero il mio trisavolo (il nonno di mia nonna Costantina). Tra suo fratello, il primogenito nato nel 1820 a Mogliano e lui, l’ultimo nato a Martellago, ci sono esattamente 23 anni di differenza; un lasso di tempo che equivale ad una generazione, potrebbero essere padre e figlio, invece no: sono due fratelli. Anche lui fa parte di questa famiglia dei Danesin detti “Cìncioea” e, ancora oggi, sono chiamati così; e quando ho intrapreso le ricerche della famiglia di nonna Costantina, chiedendo informazioni alle persone del posto, tutti mi chiedevano: “Ma abitavano in Via delle Motte?”; “Erano quelli di quel grande caseggiato appartenuto alla Diocesi di Treviso?”; “Erano i Cìnciola?”; con tutto il rispetto, purtroppo non so nulla di tutto questo. E’ il mio passato, mi appartiene perché c’è parte delle mie radici a Martellago ma purtroppo è un passato che non conosco abbastanza e che vorrei cercare di scoprire.

Così proseguo il racconto degli antenati della mia nonna, Danesin Costantina. Prima di arrivare a lei ho ancora un po’ di strada da fare ma, nel frattempo, da Mogliano, passando da Trivignano, sono arrivato a Martellago, il paese dove lei è nata nel 1899, che ha dato anche i natali a suo padre e a suo nonno, ultimo dei 12 figli di Domenico Danesin e di Caterina Carraro; come ho menzionato nel post precedente, è proprio questa famiglia, quella dei “Cìncioea” di Mogliano a spostarsi verso la laguna. Domenico e Caterina moriranno a Martellago, lui nel 1872 e lei nel 1869. La loro numerosa famiglia ha toccato, in questi anni, 3 borghi: 2 figli nati a Mogliano, 4 figli nati a Trivignano e gli ultimi 6 figli a Martellago.

Antonio Danesin, il nonno di mia nonna Costantina, il mio trisavolo, nasce a Martellago nel 1843.

In quell’anno, Martellago, sotto il Regno Lombardo Veneto governato dal sovrano Ferdinando I d’Asburgo Lorena vive la sua realtà prettamente agricola e vede, proprio in questo anno, la costruzione della “Strada di Maerne” come un’evoluzione urbanistica del territorio di questo borgo.

Antonio Danesin (uno dei tanti Cìncioea), sposerà nel 1869 una ragazza di Martellago, Antonia Dainese, classe 1847 (le coincidenze sulle assonanze sia del nome che del cognome sono impressionanti): Antonio lui, Antonia lei, Danesin lui, Dainese lei. Lui ha 26 anni, lei 22 e, dal loro matrimonio nasceranno 12 figli tra i quali, il mio bisnonno Giuseppe. Non sono a conoscenza se i due cognomi potessero aver avuto la stessa origine ma a Martellago ci sono entrambi i cognomi e sembrano avere un andamento parallelo, senza mai intrecciarsi tra di loro. Non approfondisco l’argomento perché non ne sarei assolutamente capace ma posso citare alcune ipotesi che ho preso da una pubblicazione del 2015 “Nomi, cognomi, soprannomi di Salzano” di Franco Spolador. Dalle ricerche fatte attraverso gli atti parrocchiali, il cognome Danesin compare molte volte quindi, anche qui, la presenza di questa famiglia (i due comuni sono confinanti). Danesin (Dainese non compare a differenza di Martellago) potrebbe accostarsi a Danese cioè proveniente dalla Danimarca; più realistico potrebbe derivare dal patronimico Angelo (d’Anseìn cioè Angelino oppure Angiolino quindi Angelo). A Salzano non figurano i Cìnciola ma i Mantellìn (che sembrerebbe il ramo dei Danesin più “attempato”). Le mie ricerche sulle origini del nome si fermano qui ma, un giorno, grazie anche a persone del luogo, potrei approfondire tutte quelle mie curiosità che la distanza (quasi 400 km) non mi permette di fare così agevolmente come se fossi vicino a casa. Quando sarò in pensione, calcolando che ho 50 anni, chissà quando? Non lo so! So soltanto che i ricordi dei “vecchi” si stanno sempre più assottigliando e i racconti saranno sempre di meno (lo dico con un filo di tristezza).

Scusate le mie continue divagazioni sull’argomento ma, non me ne vogliate: è solo per far capire quanto mi sta a cuore questo tema così interessante e vitale che è la storia della mia famiglia, delle nostre famiglie.

Dicevo di Antonio Danesin, il mio trisavolo (nonno di mia nonna) che con Antonia Dainese ha ben 12 figli; non tutti – purtroppo – sopravvivranno ma molti di loro daranno vita a generazioni di cui, ancora oggi, ci sono i discendenti. Voglio menzionare tutti i loro figli, soffermandomi un po’ di più sul mio bisnonno. Ecco quindi i figli di Antonio Danesin e Antonia Dainese (non ho le loro date di morte ma nel 1913 erano ancora viventi) tenendo per ultimo, in questo lungo elenco, il mio bisnonno:

1-    Danesin Regina Maria 1869, sposata a Moniego frazione di Noale nel 1893 con Carlo Vallotto (Moniego di Noale, 1862)

2-  Danesin Luigia Vincenza Antonia 1870, sposata nel 1892 con Angelo Causini (Zelarino 1862)

3-  Danesin Domenico Costante (Martellago 29.4.1875 – 1899) morto a 24 anni celibe, di professione villico

4-  Danesin Ettore Giovanni (Martellago 26.12.1876)

5-   Danesin Ferdinando Giovanni (Martellago 14.10.1878) sposato nel 1912 a Mogliano con Birello Vittoria Giuseppina (Mogliano 1889)

6-  Danesin Margherita Maria (Martellago 1881 – 1881) morta a soli 11 giorni;

7-   Danesin Lorenzo Umberto (Martellago 1882) sposato con Favaretto Emilia (i bisnonni di Lunella Zuin) il 4.11.1905 avendo 5 figli: Giuseppe Costante 1906, Oliva 1907, Enrico Costante 1909, Elvira Oliva 1911, Emma Chiara 1912. Sono a conoscenza, tramite i fascicoli Esde che Lorenzo ha altri figli dopo il 1912 ma non ho dati a disposizione;

8-  Danesin Amalia Maria (Martellago 1885-1909) sposata con Dainese Feridinando nel 1904, hanno 4 figli: Dainese Anna Maria 1905, Speranza Luigia 1906, Ettore Arcangelo 1907, Giulia Teresa 1908.

9-  Danesin Amabile Caterina (Martellago 1887 - 1921) maritata con Luise Giuseppe (1887-1954); non da questo ramo, con l’Amabile Danesin ma con la seconda moglie di Giuseppe Luise, discende la genealogia dell’amico Doriano Trevisan, martellacense di nascita ma residente a Spinea. Giuseppe Luise avrà comunque 14 figli di cui 7 dall’Amabile e gli altri 7 dalla seconda moglie Cogo Emilia.

10-         Danesin Giulia Graziosa (Martellago 1890 – 1891) morta ad 11 mesi;

11-           Danesin Giulia Maria (Martellago 1893 – 1896) morta a 2 anni e sei mesi;

 

Ho lasciato volutamente per ultimo il terzogenito dei 12 figli di Antonio Danesin e Antonia Dainese: Giuseppe Domenico Danesin, il mio bisnonno, nato a Martellago il 29 ottobre 1872.

Ve ne parlerò, non adesso ma nel prossimo racconto.

CONTINUA …

 

Dalla Marca Trevigiana all’Oltrepò Pavese (parte 6)

 

Ho lasciato volutamente per ultimo il terzogenito dei 12 figli di Antonio Danesin e Antonia Dainese: Giuseppe Domenico Danesin, il mio bisnonno, nato a Martellago il 29 ottobre 1872.

Verrà sempre chiamato soltanto Giuseppe (il nome Domenico che era il nome di suo nonno, lo accompagnerà soltanto nel suo certificato di nascita ma non lo userà mai).

Giuseppe si sposa a Martellago con la signorina Maria Teresa Cassiol (la mia bisnonna), nata il 14 dicembre 1879 a Martellago. Dei miei bisnonni non sapevo praticamente quasi nulla, poco di lui, niente di lei. Da fonti non ricavate da documenti d’archivio ma dai racconti di mia nonna che faceva a mia mamma (quando è morta io non avevo ancora compiuto i 6 anni) diceva che sua mamma morì piuttosto giovane e prima di lasciare Martellago, fece lei da mamma a tutta la sua famiglia.

La mia bisnonna a volte è annotata come Cazziol, a volte come Cassiol. Le lettere “z” e “s” in veneto potrebbero essere state interpretate diversamente a seconda di chi scriveva l’atto quindi ritengo che si potesse annotare in questi due modi differenti solo per questo motivo. Resta il fatto che, cosa alquanto curiosa, nell’atto di matrimonio di mia mamma, il cognome della nonna è arrivato in Lomellina come Cascioli e non come, alla veneta, Cazziol o Cassiol. Dalle ultime registrazioni del comune di Martellago, il cognome corretto lo si può confermare in “Cassiol” e non negli altri modi in cui l’ho trovato scritto.

Dai fascicoli ESDE del comune di Martellago, Maria Teresa Cassiol era figlia di Michele Cassiol e di Maguolo Rosa e quest’ultima, nel 1877, faceva la “tessitrice” (ESDE n.2 a pag. 219).

Sfogliando i registri online degli stati civili (tramite il sito web di FamilySearch) ho scoperto un po’ di notizie anche su di lei della quale, fino a poco tempo fa non sapevo assolutamente nulla.

La famiglia è martellacense, il nonno Giaziadìo Cassiol sposa Michieletto Teresa e da loro nascerà il mio trisavolo Luigi Cassiol (Martellago 1853)

Dall’atto di matrimonio del 1879 Luigi Cassiol detto “Chechele” (non so dove sia posizionato l’accento) ha anni 21 mentre lei, Maguolo Ester Rosa detta “Merlo” di anni 22 nata a Trivignano è figlia di Luigi e di Chinellato Maria. La mia bisnonna è la prima di 5 figli.

Del bisnonno Giuseppe Danesin sapevo qualcosina in più e alcune fonti arrivate fino a noi attraverso i racconti tramandati, sappiamo che ha militato 5 anni nei Reali Carabinieri di Martellago, in giovane età, prima di sposarsi il 16 aprile 1900 con Maria Cassiol. Lui ha 28 anni, lei 21. Si sposano perché 5 mesi prima, il 5 dicembre 1899 era nata proprio la mia nonna, Costantina Emma Danesin, prima di 7 figli.

Intanto mamma Maria, dando alla luce il suo settimo figlio, Giovanni Danesin, purtroppo nato morto il 21 novembre 1912, morirà soltanto 2 giorni dopo all’ospedale di Mestre per probabili sopraggiunte complicazioni dovute al parto il 23 novembre 1912 a soli 33 anni.

Papà Giuseppe Danesin non si risposerà più, rimarrà vedovo in quella grande casa in Via delle Motte fino alla morte, avvenuta il 16 aprile 1949 all’età di 77 anni. Diversamente da nonna Costantina, lui non abbandonerà mai Martellago.

Ora la storia passata lascerà posto a quella un po’ più recente che, paradossalmente, conoscevo veramente poco perché nonna Costantina non parlava quasi mai della sua vita in Veneto, una terra lontana da dove siamo ora che però le ha dato i natali, le sensazioni, le emozioni, i lieti eventi e i destini crudeli, una terra che ha saputo renderla forte, forgiarla, farla diventare grande troppo in fretta.

Nonna Costantina probabilmente, dopo la morte della mamma, sognava un futuro diverso da quello che le si prospettava davanti: aveva soltanto 13 anni, dei fratellini e delle sorelline da crescere, un padre stanco e solo, senza più la sua compagna di vita.

Qui la storia si fa interessante, saremo a Martellago ancora per un ventennio e poi, per ragioni di cuore, nonna Costantina abbandonerà il suo paese e non vi farà più ritorno.

Dalla Marca Trevigiana all’Oltrepò Pavese. (parte 7)

 

La mia nonna Costantina, battezzata come Danesin Costantina Emma, nata nel 1899 a Martellago, è la prima figlia di Giuseppe Danesin e di Maria Cazziol. Dai racconti di mia mamma, di mio zio Guido in particolare, essendo il primo figlio di mia nonna (il più vecchio di solito ha più ricordi) ho appreso che nonna Costantina era la prima figlia dei miei bisnonni, la più vecchia. L’amico Federico Manente di Martellago, appassionato ricercatore d’archivio come me, ha fatto i miracoli e mi ha fornito dati così utili, non su un piatto d’argento ma su un piatto d’oro, che io – “gasato” come non mai – ero contentissimo perché stavo ricostruendo un passato che non conoscevo, un passato “veneto fino al midollo” che vedeva protagonista mia nonna con tutta la sua ascendenza.

Grazie a lui, il merito è soprattutto suo, sono riuscito a risalire abbastanza indietro da capire che la “Marca Trevigiana” era la zona in cui tutto era partito, in cui tutto parlava di quella famiglia, i “Cìnciola” o, alla veneta, “Cìncioea”. Il mio capostipite è Giobatta “Cìncioea” Danesin. I soprannomi erano l’identificativo delle persone per eccellenza: non esisteva un nome ed un cognome senza un soprannome e, molto spesso, veniva riportato anche negli atti ufficiali di stato civile (o anche in quelli in parrocchia). Sfogliando i registri dello stato civile, pre-unità d’Italia, quindi nel periodo Napoleonico e post Napoleonico, noto la presenza quasi “invadente” del soprannome della persona. Negli atti di morte viene scritto il cognome, il nome e la parola “detto …” per identificare meglio la persona, come se senza un soprannome, quella persona sarebbe stato difficile riconoscerla. Anche ai posteri quindi, veniva lasciato questo segno, oggi – purtroppo – quasi del tutto scomparso. Il soprannome del passato è stato sostituito dal più moderno “nick name” o “user name”.

Quindi il nick name dei Danesin era “Cìncioea” ed è questo il perché nonna Costantina si definiva la “Cìncioèta”. Nessuno di noi, forse nemmeno mia mamma, capiva il significato di questa parola che ogni tanto nonna menzionava. Lei non parlava molto della sua infanzia, della sua vita a Martellago; perse la mamma molto presto, quando era ancora una ragazza e la vita per lei fu, probabilmente, talmente dura e dolorosa che – quando i suoi figli (mia mamma compresa) le chiedevano come fosse quel periodo nel veneto, lei cambiava discorso dicendo: “Niente, si viveva e basta!”

Di nonna conoscevo le cose che sono state tramandate da lei stessa, conoscevo pochissimo della sua famiglia. Grazie all’amico Federico Manente, conosco una buona parte del suo passato.

Nonna non è mai stata prolissa nel raccontare la sua vita passata, quel passato che probabilmente le faceva male e la infastidiva.

Durante la prima guerra mondiale, tra il 1915 e il 1918, conosce un ragazzo, lo chiamava “bel morèto” che poi fu un riferimento importante per la sua vita: suo marito Giovanni Ferrari, mio nonno.

Classe 1891, quando scoppiò il primo conflitto mondiale, fu chiamato per servire la patria e si trovò, in quegli anni, nel Veneto, in quel di Mestre.

Nonna lo conobbe lì, quando in quegli anni della guerra, si spostava dal suo paese, Martellago, a Mestre per lavorare. La famiglia di nonna non aveva certamente l’automobile, non so neanche se avesse la bicicletta. Da Martellago a Mestre c’erano circa 9 km e ogni giorno, a piedi, percorrendo la strada Castellana, la giovane Costantina andava a fare la sarta (mamma ricordava che nonna le diceva: “Mì, da giovane, cusìva e filàva”). In quegli anni, nonna Costantina, conobbe il nonno che non era proprio un suo conterraneo ma arrivava da molto lontano, figlio di un’altra terra. Nonna, di sangue trevigiano-veneziano, nonno dell’Oltrepò Pavese, un incontro casuale, non voluto. Il destino ha voluto che il nonno andasse così lontano da casa per trovare la donna della sua vita. Costantina era bellissima quando la incontrò in quegli anni, lui aveva 26-27 anni, lei ne aveva 18-19. Giovanni portava i classici baffi (chi non li portava in quegli anni) da farlo sembrare magari più vecchio di quello che era.

Si frequentarono per un po’ e quando la guerra finì era il 1918 e nonno, a 27 anni dovette tornare a casa, felice da una parte e infelice dall’altra perché non avrebbe più rivisto la sua Costantina.

Ma nonno le fece una promessa e le avrà detto più o meno così: “Torno a casa, metto a posto le mie cose, ci scriviamo, mi organizzo, torno e ti sposo”.

Non so se sia andata veramente così ma mi piace crederlo. Non c’erano gli sms, i messaggi WhatsApp e tantomeno il telefono in casa ma le lettere. Nonno sapeva leggere e scrivere, era andato a scuola, aveva imparato qualcosa e anche nonna lo sapeva fare. Dopo un periodo di circa 2 anni, nonno Giovanni mantenne la promessa che fu quella di tornare a Martellago, sposare Costantina nel 1920 e portarla a Zavattarello, in Oltrepò Pavese, attraverso un interminabile viaggio di circa 350 km, percorrendo quasi tutto il nord Italia per fermarsi in un luogo che sarebbe stato per lei la sua casa, per sempre. Dal 1920, nonna e nonno rimasero a Zavattarello, in quel paese in cui le colline adornano il paesaggio, salame ed il vino sono buoni e l’aria ti fa venire fame. Dal loro matrimonio nasceranno 5 figli tra i quali la mia mamma. La sua vita, basata sui sani principi del lavoro, della famiglia, dei figli fu normale, felice, onesta ma con diverse ombre che la resero un po’ infelice per tutta la vita: la figlia Enrica che se ne andò in Argentina e che non vide più e purtroppo la mancata possibilità di tornare a Martellago, a rivedere la sua terra, le sue radici e sicuramente tante persone care che aveva lasciato tanti anni prima.

Purtroppo, quando ci fu la possibilità di un ritorno nella sua terra natale, nel 1977, il destino fu piuttosto crudele e le impedì di realizzare il suo desiderio: sopraggiunse, quasi come un fulmine a ciel sereno, la sua morte.

Nonna Costantina Danesin, la “Cincioèta” come ogni tanto si definiva, aveva percorso la sua vita, la sua strada (facendone anche tanta) ma con quel grande rammarico che l’ha accompagnata fino alla fine. Diceva sempre: “Se sà dove se nàse ma non se sa dove se finìse”. E lei non avrebbe mai immaginato di non tornare più nella sua Martellago.

Nessuno, oggi, al suo paese la ricorda: sono passati troppi anni e la memoria, anche del più anziano (era il 1920 quando andò via), non potrebbe parlarmi di lei.

Dalla Marca Trevigiana all’Oltrepò Pavese (parte 8)

 

Con questo racconto, arrivo quasi al dunque, alla fine dell’esposizione dei fatti riguardanti mia nonna Costantina Danesin. Attendevo alcune informazioni utili che sono arrivate ed ora è tutto molto più chiaro e preciso. I ricordi, spesso, soprattutto quando le persone erano lontane, sia anagraficamente che territorialmente, arrivano in un determinato modo e tu, non avendoli vissuti di persona, li assorbi come tali senza modificare né il loro contenuto né la loro forma.

Nonna Costantina non parlava molto del suo passato trascorso in Veneto, cambiava sempre discorso quando le venivano fatte determinate domande quindi, non sarà stato così facile per lei, come per tante altre donne o ragazze in quel periodo, in quella condizione sociale, l’approccio con la società, con la vita, con il lavoro e con quello che il destino faceva accadere.

Nonna dovette diventare grande piuttosto presto perché ha dovuto accudire tutta la famiglia e tra l’altro, nel grande casale dei “Cìnciola” di Via delle Motte, tutte le famiglie dei Danesin che ci abitavano, vivevano insieme, in simbiosi, in sinergia, aiutandosi a vicenda tra donne, tra uomini, tra bambini per portare a casa un po’ di sostentamento in un’epoca in cui la fame si faceva sentire, e parecchio!

Ho informazioni nuove sulla nonna, tutti quei dati che, proprio sulla sua famiglia, mi mancavano. Sui miei bisnonni, i suoi genitori, ora conosco un po’ di storia in più che mi permette di parlarne più nel dettaglio.

Giuseppe Domenico Danesin (per i posteri solo Giuseppe), il mio bisnonno, nasce a Martellago il 29 ottobre 1872, militerà per 5 anni, dal 1892 al 1897) nei Reali Carabinieri prima di sposarsi, il 16 aprile 1900, con la signorina martellacense Cassiol Maria Teresa (nata il 14 dicembre 1879).

Qui si apre una parentesi di discussione sul cognome della mia bisnonna perché in diversi atti parrocchiali è annotata come Cazziol, Caziol e anche Casiol. Ma è una discussione che chiudo praticamente subito perché all’anagrafe era ufficialmente Cassiol e per me, vale questa versione.

I miei bisnonni avranno 6 figli di cui, la primogenita, sarà proprio mia nonna Costantina Danesin, nata il 5 dicembre 1899.

Purtroppo il 23 novembre 1912, a soli 33 anni, muore la mia bisnonna Maria Teresa Cassiol lasciando il marito e i suoi 5 figli (uno di loro morì solo di pochi mesi). Nonna Costantina, a 13 anni era già orfana di mamma, costretta, come timidamente diceva lei, a fare da mamma ai suoi e anche agli altri (questo punto rimane ancora dubbio perché non risulta un secondo matrimonio del padre ma lei raccontava di aver accudito tanti bambini (“g’ho fàto da màma a tuti quanti” diceva), a meno che non fossero i figli di vari zii, quindi i suoi cugini). Il mio bisnonno Giuseppe, dai dati che ho a disposizione, rimasto vedovo, non risulta che si sia risposato. Morirà all’età di 76 anni il 16 aprile 1949. Nonna infatti diceva: “El mì papà l’è morto pèna dopo la guera”. E di sua mamma ricordava: “Una donèta mendichèta” (cagionevole di salute). I ricordi di nonna qui, tornano tutti.

La famiglia dei miei bisnonni era così composta, oltre a nonna Costantina:

DANESIN REGINA ANTONIA nata il 30 agosto 1901, sposata con Favaron Riccardo il 14 aprile 1923 nel comune di Martellago, morta a Noale il 22 agosto 1985 all’età di 84 anni;

DANESIN LUCIANO SPIRIDIONE nato il 25 aprile 1904, sposato con Niero Giuseppina nel comune di Martellago il 7 febbraio 1928; non è registrato l’anno di morte;

DANESIN SPERANZA ANGELA nata il 18 ottobre 1906, sposata con Milan Erminio Sante il 25 novembre 1923 nel comune di Martellago, morto a Venezia il 21 agosto 1995 all’età di 88 anni;

DANESIN ANGELO LUIGI nato il 21 aprile 1908 e morto il 21 ottobre 1908 a soli 6 mesi;

DANESIN AMALIA ADELAIDE nata il 21 maggio 1911, sposata con Chinellato Ferruccio Mario il 20 maggio 1933 nel comune di Martellago; morta a Martellago il 31 gennaio 2009 all’età di 97 anni;

Queste persone, a parte Angelo Luigi che è morto a soli 6 mesi, hanno ricevuto tutti le amorevoli cure della mia nonna, per la prematura scomparsa della loro mamma Maria Teresa Cassiol nel 1912.

 

Dato che ogni individuo aveva un soprannome ben preciso (per identificarlo a tutti gli effetti), mi domando ancora chi fosse, tra le sorelle di nonna, la famosa “Zia Mora”. Mia mamma e i miei zii, figli di nonna Costantina, nominavano sempre questa persona (probabilmente aveva i capelli scurissimi) che aveva tantissimi figli. Ancora oggi, ignoro tutto questo. Sarà stata Regina, Speranza oppure Amalia? Non lo so e, continuo a non saperlo. Sarebbe per me molto bello scoprire qualcosa di più su questi fratelli e sorelle della nonna che, essendosi sposati, hanno dato origine a generazioni parallele a quelle di mia mamma. Mamma non conosceva nessuno nel Veneto ma ha sempre detto di avere dei cugini. Purtroppo le vicende della vita e anche la distanza non hanno favorito rapporti con loro.

Dalle ricerche svolte però sono convinto che tutti i Danesin presenti oggi a Martellago, alcuni a Salzano, a Preganziol, provengano tutti dalla medesima origine moglianese di Domenico (1797-1872) e prima di lui dal padre Giobatta.

Ma nonna Costantina? Riprendo il discorso su di lei: nasce a Martellago il 5 dicembre 1899, prima di 6 figli, lascerà la sua terra natia nel 1920, per un destino non avverso, ma per amore. Si sposerà con un giovane arrivato un po’ da lontano, dall’Oltrepò Pavese, un ragazzo che fece il servizio militare nel Veneto e che poi, allo scoppio della prima guerra mondiale, fu richiamato alle armi e andò a finire sempre in Veneto, a Mestre molto vicino a quella Martellago in cui abitava Costantina, questa bellissima ragazza di cui lui se ne innamorò pazzamente. Sul finir della guerra, il nonno, Giovanni Ferrari, le fece una promessa: che sarebbe andato a prenderla per sposarla e portarla con sé, per sempre.

La guerra, nel 1918 finì e Giovanni mantenne la promessa: due anni dopo, il 21 aprile 1920, tornò a Martellago per sposare Costantina per portarla poi a Zavattarello, un bellissimo paese dell’Oltrepò Pavese, vicino ai colli piacentini. Non riuscirei a dettagliare quel giorno ma posso immaginare un insieme di emozioni: felicità da una parte e tristezza dall’altra. La gioia del matrimonio, della festa con tutta la sua famiglia riunita si mescolava con la tristezza di dover lasciare, e purtroppo per sempre, il suo paese. Mi sembra di vedere la scena: gli sposi, papà Giuseppe, tutti gli altri parenti (i miei bisnonni di Zavattarello chissà se saranno andati a Martellago) e la piccola Amalia che aveva 9 anni, davanti a tutti a fare la “damigella” (non so se si usava) per il corteo nuziale dal grande casale dei “Cìnciola” fino alla Chiesa Parrocchiale. Sto usando un po’ di immaginazione ma potrebbe essere andata veramente così. Uno degli ultimi giorni lieti di Costantina.

Ecco perché forse la nonna conservava sempre quel velo di tristezza in fondo al cuore. Troppe erano le vicende che aveva passato in gioventù, tanti dolori, tanta povertà e poi un distacco definitivo per un destino già scritto.

Costantina Danesin morirà all’età di 78 anni il 31 gennaio 1977 a Mede (un paese della Lomellina dove emigrò da Zavattarello negli anni ’50): una vita dedicata alla famiglia di 5 figli: Guido (1921-2013), Maria (1924-2002), Amelia (1928-2011), Albertina che era la mia mamma (1930-2012) ed Enrica (1935-1996) ognuno di questi con figli, nipoti e anche pronipoti.

E poi ci sono anch’io, Carlo Degiorgi, figlio di Albertina che ho 50 anni e, con la curiosità di un bambino, sto cercando di ricostruire quel passato che non conoscevo, scoprire un luogo – quello di Martellago – in cui non ci ho mai messo piede e che un giorno, molto presto, andrò a visitare.

Del resto, nel mio piccolo, un pezzo del mio cuore è rimasto lì a Martellago.

FINE