Le origini della famiglia Degiorgi nel Borgofranco di Lomellina

 

Le origini della famiglia Degiorgi nel Borgofranco di Lomellina

 

Dopo alcune doverose prolusioni storiche non posso attribuire con certezza quando un ramo della mia famiglia si sia trasferito nella Lomellina ma da fonti scritte certe possiamo già trovare la presenza di alcuni GIORGI agli inizi del 1400 nel territorio di Borgo Franco (ora Suardi).

La presenza di componenti della famiglia GIORGI (De Giorgi) nel territorio pavese risale al V° secolo come ho gia trattato nel precedente paragrafo.

Esattamente il 4 luglio 1420 si trova un tale ANTONIO GIORGI che era notaio in Borgofranco. Proprio in questo periodo lo sorprendiamo impegnato circa una “[1]divisione di un alveo abbandonato nei pressi del Po, vicino al comune di Mugarone...” (ora sotto tutela comunale di Bassignana -AL-). Mediante atto a rogito scritto di suo pugno portante la data sopracitata stabilisce che “...l’alveo é da dividersi tra Borgofranco e Mugarone”. Circa 60 anni dopo, scopriamo un certo FRANCESCO FILIPPO GIORGI che in data 29 marzo 1485 assiste in qualità di teste ad un testamento redatto dal notaio Nicolino Medici. Ancora vent’anni più tardi troviamo GIOVANNI MARIA GIORGI in un documento dove c’è scritto che il 20 febbraio 1503 egli ha ricevuto da “[2]tale Giovanni Pietro Nebbia (Editore Tipografo del Borgo Franco, figlio del fu Giovanni Domenico, anche a nome di Domenico Nebbia suo fratello e di Beltrame Cavezzali) la somma di un fitto di alcuni terreni di Borgofranco (che erano proprietà del Giorgi da testamento)”. Una testimonianza della presenza di Giorgi (Degiorgi) in Borgofranco è data anche da un documento stilato il 26 gennaio 1524, indirizzato al cavalier Francesco Biraghi, regio commissario della Lomellina. In quel periodo, durante la dominazione dei francesi, il Borgofranco fu occupato dalle truppe di passaggio (guidate dall’ammiraglio Guillaume Bonnivet) e dovette subire onerose contribuzioni, divise tra Borgofranco e Bassignana (paese situato nella sponda opposta del fiume Po). L’occupazione, iniziata nel settembre 1523 vide Bassignana contribuire per 4 giorni a 3000 soldati Lanzichenecchi mentre il Borgofranco dovette provvedere ad una buona parte di altro esercito. La contribuzione maggiore la ebbe “Misere Petro Maria di Zorzi(Messere PIETRO MARIA DE GIORGI) con fanti 300 et cavali 25 et 100 bagagi per fino al ultimo di decembre. Questa persona, altro membro certo della mia famiglia, dovette provvedere al mantenimento di 300 soldati, 25 cavalli e 100 bagagli (come recita una parte del documento dell’epoca), Inoltre il povero Pietro Maria De Giorgi dovette anche “mandare in campo al beneficio regio multe bestie bovine” (sacrificò molto bestiame per le truppe ad uso di trasporto e anche, sicuramente, ad uso alimentare) e anche alcune carriole che servivano a questi 300 fanti, alla guardia del ponte di Valenza, per portare le loro armi.

La nostra discendenza proviene senza alcun dubbio da queste persone ma, tra queste testimonianze scritte storiche e i documenti dell’archivio parrocchiale esiste un buco di oltre 2 generazioni che non mi permette di collegare i miei primi nomi ritrovati intorno al 1580 con quelli rinvenuti dalla storia di Borgofranco. Come nel ‘400 e nel ‘500, anche nel ‘700 e nell‘ 800 a Borgofranco abbiamo la presenza di prestigiosi notai membri della famiglia come ANGELO FRANCESCO GIORGI (antenato diretto della mia discendenza, coniugato con Caterina Trotti) e nell’800 altri come AGOSTINO DEGIORGI[3] (1784-1841) e [4]PAOLO DEGIORGI (1793-1851 grande benefattore per il borgo). Il primo, lo sorprendiamo come facente parte di una congregazione di carità nel 1841, alla quale faceva capo l’allora parroco Francesco Bosio (reggente della parrocchia dal 1817 al 1849). Il notaio PAOLO DEGIORGI é ascendente collaterale della mia famiglia: il 20 marzo 1846 legò al “Pio Ospedale di Borgofranco” tutti i suoi beni in terreni, in immobili e in denaro. Il giorno 1 dicembre 1851, quando il notaio morì, le clausole del suo testamento vennero immediatamente esecutive e l’Ospedale ebbe, da quel momento, un fortissimo reddito di capitale. A beneficiarne in prima persona furono il cappellano dell’Opera Pia San Giacomo (così era chiamato il Pio Ospedale), Don Giovanni Berri figlio di Marianna Degiorgi (1792-1853, l’ultima figlia di Giulio Paolo Degiorgi e di Maria Domenica Biancardi, sorella di Pietro Severino Degiorgi, ascendenti diretti della mia famiglia fino a me e a mio figlio Simone Degiorgi).



[1] Fagnani-Torti: Profilo storico di Borgofranco di Lomellina oggi Suardi” ed.1982. pag. 143

[2] Fagnani-Torti: Profilo storico di Borgofranco di Lomellina oggi Suardi” ed.1982.

[3] Agostino Degiorgi é cugino di primo grado di Paolo, in quanto Giovanni (padre di Paolo) e Giorgio (padre di Agostino) erano fratelli.

[4] Paolo Degiorgi (1793-1850), figlio di Giovanni Degiorgi e di Angela Falabrini (sposati nel 1788 a Borgofranco). E’ antenato indiretto in quanto discende dal fratello di Degiorgi Ambrogio figlio di Antonio (nostro capostipite appurato dai documenti), Jacopo (1578-1638) sposato con Margherita (...) illeggibile, nel 1607. Più avanti nel tempo si ha l’aggancio diretto con Paolo Degiorgi, il notaio e il famoso benefattore per Borgofranco, lasciando tutti i suoi averi all’Opera Pia San Giacomo, ospedale per il proprio paese.

 

Quali erano i nomi usati nella nostra famiglia?

 

Da questa ricerca genealogica e anche storica ho assorbito una quantità di informazioni considerevole e tra tutti i Degiorgi che ho rinvenuto (non li ho contati ma sono veramente tantissimi), ho preso un campione statistico di 100 nomi. Su questo numero ho scorporato i maschi dalle femmine e ho contato 55 maschi e 45 femmine. Il nome che si dava ad un bambino o ad una bambina era quasi sempre tramandato di generazione in generazione (dal nonno, dal bisnonno, dallo zio paterno o materno, a volte anche da padre a figlio o da madre a figlia), ma era anche dato perché il padrino o la madrina portavano quel nome.

Alcuni secoli fa’ il nome imposto al nascituro poteva anche essere influenzato (molto di più lo notiamo oggi) dal periodo, dalla storia, dagli avvenimenti e dai personaggi caratteristici dell’epoca e anche (le famiglie erano molto devote) ai Santi patroni del luogo. Nel periodo Napoleonico (che ha gravato sulle nostre campagne) viene dato ad alcuni bambini il nome Napoleon; le nostre terre, nel periodo che va dal 1580 (i miei primi documenti) fino al 1797 erano sotto il Gran Ducato di Milano ma molte sono state anche le battaglie avvenute in quel periodo. Ogni periodo storico influenzava la vita delle persone nel luogo in cui vivevano.

Nel caso particolare dei Degiorgi noto, dal mio campione statistico, quanto segue[1]:

 

Nei maschi, il nome più usato era Giovanni (14), seguito da Pietro (9), da Antonio (7), Francesco (7), Giuseppe, Carlo, Luigi e Paolo (5). Gli altri nomi, nomi comuni, venivano ripetuti qualche volta in meno. Il nome di mio figlio, Simone, non l’ho mai riscontrato in 400 anni come neppure quello di mio papà Adriano (anche se c’è il nome Pietro come secondo nome, molto comune con altri Degiorgi prima di lui). Anche Felice Fortunato, unico antenato a portare questo nome, non è mai stato ripetuto dopo di lui e nemmeno prima come per Severino, altro mio antenato diretto, unica persona a portare questo nome. Ho notato (sempre da questo campione) che 3 persone avevano come secondo nome “Maria” (Carlo Maria, Pietro Maria, Angelo Maria), il nome probabilmente di qualche antenato o parente stretto o altrimenti – data la fede cristiana dell’epoca nelle famiglie povere dei piccoli borghi – per ricordare il nome della Madre di Gesù cioè il nome della Madonna.

 

Nelle femmine, il nome più usato era Maria (11), seguito da Angela (9), Francesca (7), Margherita (6), Anna (4) e altri nomi comuni di donne ancora oggi usati. In un’unica famiglia ho trovato 4 nomi con la radice “Rosa” ed “Anna”: 3 figlie di questa coppia hanno il nome Rosanna e una il nome Anna. Probabilmente, essendo solo una sopravvissuta al periodo storico non proprio felice (siamo a cavallo tra il ‘600 e il ‘700) hanno voluto imprimere con questo nome i figli successivi, in ricordo di quelli venuti a mancare prematuramente.

Anche un secolo più tardi (siamo verso la fine del ‘700) troviamo la radice “Maria” ed “Anna” insieme in due bambine battezzate con il nome di Marianna, la prima morta infante, la seconda con lo stesso nome della prima, sopravvissuta. Nomi femminili usati una sola volta sono stati: Anastasia, Adelaide, Ildegarde, Gisella e Veneranda.

 

Nella nostra famiglia, parlo per le donne, non era usato il diminutivo come nome di battesimo (solo nel 1920 trovo Teresina, Carolina e nel 1934 Luigina). I nomi maschili al femminile non erano modificati: Giuseppe non è mai stato Giuseppina ma Giuseppa, Guglielmo non è mai stato Guglielmina ma Guglielma (eccetto per Carlo che era Carolina e non ho mai trovato Carla o Carola nella famiglia).

Potrei citare molti altri esempi ma mi limito ad analizzare questi 100 nominativi.

 

 

Nominativo Usato
Giovanni 14
Pietro 9
Antonio 7
Francesco 7
Giuseppe 5
Carlo 5
Luigi 5
Paolo 3
N°totale uomini 55

 

 

Nominativo Usato
Maria 11
Teresa 9
Angela 9
Francesca 7
Margherita 6
Rosa  3
N°totale donne 45

 

 



[1] Il numero tra parentesi è il numero di volte che ho trovato quel nominativo.